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Bugonia

Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film

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La recensione su Bugonia

di Souther78
1 stelle

Ennesima opera di propaganda, sterile, presuntuosa e manipolatoria, che spaccia come "teorie alternative" una marea di sciocchezze, basate sull'estro di chissà chi, salvo poi dichiarare di voler offrire allo spettatore una prospettiva imparziale. "Ridicolo" è l'unico termine necessario.

 

Bugonia è stato variamente qualificato come commedia oppure opera fantascientifica, eppure stentiamo riconoscere alcuno dei due generi nella visione, a parte forse dover prendere atto che qualificarlo come fantascienza null’altro fa, se non anticipare il finale. Ci sembrerebbe semmai un thriller.

 

La stampa, e in questo non fa eccezione la redazione di Filmtv, riproponendo pedissequamente il leitmotiv che, evidentemente, proviene dalla produzione, pone al centro dell’attenzione l’aspetto tecnico, con la realizzazione mediante VistaVision, e quello psicologico, consistente – ci dicono – nel mettere a confronto lo spettatore con i suoi pensieri e pregiudizi. Addirittura per questa redazione, il film si porrebbe al di sopra delle parti senza schierarsi, e offrendo pertanto a ciascuno la propria chiave di lettura. Una simile conclusione non può essere altro, se non la dimostrazione che entrambi, regista e critica, non abbiano la più pallida idea di cosa stiano parlando; oppure, per converso, che sappiano perfettamente di cosa parlano, e che, deliberatamente mistifichino la narrativa.

 

Partiamo da un presupposto: i due protagonisti non rappresentano in alcun modo le teorie che il mainstream definisce (strumentalmente) complottiste. Semmai, rappresentano una versione di fantasia, totalmente deviata, ridicola, radicalizzata e perversa, di ciò che chi realmente abbia studiato l’argomento conosce.

 

Non a caso, i cugini sono dei tipici redneck, e, come tali, vivono esattamente nella campagna della Georgia. Per i non americani tutto ciò potrebbe non voler dire molto, ma nella cultura a stelle e strisce il messaggio è chiarissimo: abbiamo a che fare con due deficienti, ignoranti, campagnoli, verosimilmente ottusi ed estremisti. Già presentare in questo modo una delle due parti rende abbastanza evidente che ci sia già uno schieramento di fondo e nessuna onestà intellettuale.

 

A checché ne dica Lathimos, o i saggi recensori di questa testata Web, quelli che realmente mettono in discussione fatti salienti del vivere, fra cui la politica, il potere, la storia e la religione, non sono affatto dei campagnoli che attingono le proprie fonti da canali telematici selezionati in partenza per affinità, e quindi impermeabili a qualsiasi confronto. Se, per esempio, volessimo parlare della questione aliena, lo potremmo fare appoggiandoci agli studi compiuti da Corrado Malanga, ex professore universitario a Pisa, docente di chimica, oppure di Claudio Biglino, già traduttore ufficiale dei vangeli per le edizioni Paoline, conoscitore dell’aramaico e del greco antico. Oppure ancora, potremmo avvalerci degli studi compiuti da Zacharia Sitchin, studioso della lingua sumera, che ha dedicato la vita all’analisi delle tavolette d’argilla tramandateci da quella civiltà. Oggi, poi, abbiamo anche David Icke, ex giornalista della BBC, che si definisce un dot connector, cioè semplicemente uno capace di analizzare le fonti e mettere insieme i punti, collegando gli eventi che si verificano oggi, così come nel passato. Per quanto concerne gli aspetti trascendenti, cioè quello che non si può percepire con i normali sensi umani, nonostante i dotti ignoranti che si credono raffinati intellettuali di sinistra ritengano fuffa qualsiasi discorso su anima e aldilà, abbiamo psichiatri come Brian Weiss in USA o Angelo Bona in Italia, che hanno condotto migliaia di ipnosi descrivendo analiticamente il ciclo karnico delle reincarnazioni. Abbiamo, poi, personaggi come i fisici di fama mondiale, Roger Penrose o Michio Kaku, che parlano apertamente di temi quali la reincarnazione, gli universi paralleli, le dimensioni non percettibili, la natura olografica (quindi virtuale) dell’universo, eccetera. Nessun redneck della Georgia, però. Sarebbe interessante sapere quanti, tra coloro che si riempiono la bocca di frasi fatte eteronome, quali “complottista”, “teorico del complotto”, o “terrapiattista”, abbiano mai letto alcun testo scritto da alcuno dei suddetti studiosi, oppure quali siano in generale i volumi scientifici sui quali fondano la propria convinzione di superiorità, nell’accusare gli altri di prendere le proprie tesi da Internet. Il che peraltro è già abbastanza ridicolo di per sé, considerando che viviamo in un’epoca in cui ormai è praticamente impossibile perfino trovare un’enciclopedia nella versione cartacea anziché digitale.

 

Tanto per fare qualche precisazione, nessuno ha mai parlato di alieni venuti da Andromeda: da dove vengono alcuni dei gruppi alieni che controllano la terra e l’essere umano da tempo immemore, lo possiamo appurare senza bisogno di nessuno studioso o sito Web, ma semplicemente adoperando quel minimo di nozioni di base condivise su larga scala e fornite perfino dalla scuola. Il primo simbolo di potere e venerazione, che accomuna tutte le civiltà antiche e che ancora si rinviene, inspiegabilmente, nella società contemporanea, è il serpente. Sarebbe sufficiente una dose minima di buon senso, senza il giochino mentale del discredito tributato a chiunque osi sollevare l’argomento, per rendersi conto che non esiste alcuna spiegazione logica oppure storica atta a giustificare la venerazione dello stesso animale da parte di civiltà totalmente differenti, e che la storia ufficiale ci tramanda neppure essere state in contatto le une con le altre. Oggi rinveniamo il serpente nei simboli della sanità, che, guarda caso, attraverso l’OMS, sta rendendo sempre più attuale quel noto progetto massonico di governo unico mondiale di cui troviamo tracce ovunque. Quanto all’origine, Iside e Orione sono temi ricorrenti, che – guarda caso – vediamo comparire ancora nei simbolismi massonici ubiqui, in case di produzione, industrie, celebrazioni, etc.

Quando il regista ci mostra i due buzzurri intenti a verificare la natura aliena della donna, ci presenta delle caratteristiche che nessuno ha mai professato potersi ascrivere agli alieni. Per contro, il professor Malanga ha fatto una scoperta molto significativa, ma, casualmente, non discussa da nessuno, nemmeno per contestarla: tutte le persone interferite dagli alieni sviluppano mancinismo o ambidestrismo. A questo punto dobbiamo pure osservare come le nostre ricerche indichino che l’interferenza aliena sulla Terra non si manifesti attraverso individui di altre specie in carne e ossa, bensì mediante il controllo che questi esercitano su persone umane.

 

Chiaramente tutto questo sembra folle, per il semplice motivo che, come è ovvio, se volessimo controllare qualcuno senza che se ne accorga, esercitando prima di tutto il controllo sui media, non faremmo altro se non delegittimare a priori chiunque intenda diffondere la verità. Questa banale constatazione veniva condivisa perfino dall’intelligenza artificiale messa a disposizione da WhatsApp, prima che fosse lobotomizzata e iniziasse a rispondere, in modo tutt’altro che “intelligente”, di non poter rispondere a tali quesiti (casualmente!).

Insomma, com’è, come non è, sta di fatto che tutti i presidenti americani sono imparentati tra loro e con la nobiltà inglese, e di una gran parte di loro si può tracciare le origini fino all’antenato comune Carlo Magno. Intanto, i mancini dovrebbero rappresentare il 10% della società, ma quando si viene presidenti americani questa percentuale va a farsi benedire, e così vediamo un susseguirsi incredibile di mancini. I 10 attori più pagati di Hollywood vedono ben sette mancini. I 10 leader mondiali della storia più importanti contano ben sei mancini.

 

Insomma, tirando le somme, se questo film fa qualcosa è semplicemente corroborare la ghettizzazione intellettuale del dissenso in modo subdolo, suggerendo allo spettatore che non soltanto chi mette in discussione le verità dogmatiche dei governi e delle autorità in generale sia un povero imbecille, ma altresì che le tesi contrapposte a quelle ufficiali siano completamente ridicole.

La tanto celebrata tecnica adoperata per la realizzazione del film è totalmente impercettibile dalla televisione, dobbiamo quindi mantenere il dubbio per quanto riguarda la visione cinematografica (di questi tempi comunque ormai tutt’altro che di moda).

 

Come thriller non funziona, poiché già qualificarlo come film di fantascienza ci fa intuire il finale. Come commedia non suscita alcuna ilarità. Come opera fantascientifica manca la materia prima, e quel breve spezzone che vediamo è semplicemente risibile.

In definitiva non c’è proprio nulla di nuovo sotto al sole: semplicemente la cinematografia utilizzata come arma di persuasione di massa, in cui si verifica l’esatto opposto di ciò che si dice: la stanza d’eco è proprio quella della maggioranza delle persone, che si sentono dire da tutti i media di regime la stessa cosa, ed essendo troppo ignorati o svogliati per svolgere studi in proprio, e troppo manipolati per usare anche solo approcciare le cosiddette fonti alternative, continuano ossessivamente soltanto ad ascoltare le stesse voci di regime, ripetere le allo sfinimento, e circondarsi di persone che sono ritenute alla loro altezza, che poi in realtà sarebbe bassezza.

 

Mezza stella al film, ma anche a tutti i cosiddetti critici che si sono dimostrati anche in questo caso totalmente incapaci di svolgere qualsiasi approfondimento minimo.

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