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Bugonia

Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Bugonia

di Andreotti_Ciro
7 stelle

A due anni dall'ultima partecipazione al Festival Cinematografico di Venezia, con Kinds of Kidness (id.; 2024), il regista greco Yorgos Lanthimos confeziona una nuova pellicola che segue il solco della sua produzione piena di temi controversi, di riflessioni e capace di offrire una chiave di lettura molto trasversale, ma centrata, sulla nostra società, e su quella americana in particolare. Rimodellando il successo dei primi anni 2000 Jigureul jikyeora! (id.; 2003) firmato dal regista Sud Coerano Jang Joon-hwan, pellicola utilizzata aggiungendovi la cifra stilistica di Lanthimos; imperniata su dialoghi ai limiti del parossismo e una grande cerebralità di fondo, oltre ad un titolo evocativo rispetto alla genesi, o alla conclusione, di qualunque esistenza. Con un chiaro riferimento al mondo delle api e del rischio di sparire che queste ultime hanno, esattamente come il teorico pericolo che corriamo noi terrestri a causa di un'imprecisata invasione aliena guidata da una donna in carriera.

 

Affiancando a Jessie Plemons, che aggiunge alla sua ancor giovane ma brillante carriera, un personaggio controverso. Un operaio appassionato di apicoltura e spopolamento delle arnie. Uno spopolamento per il quale non riesce a trovare una spiegazione plausibile se non la presenza di Michelle Fuller, dirigente della Auxolith, multinazionale farmaceutica, per la quale Teddy prova un odio atavico che verrà spiegato con il dipanarsi della trama.


Il rapimento di un’altrettanto splendida Emma Stone, debitamente seviziata per carpirne confessioni compromettenti, e le teorie complottistiche esposte da Teddy, che con la Stone darà vita a quei battibecchi surreali che rappresentano la cifra stilistica del regista, diventano quasi immediatamente un modo per criticare il mondo capitalistico del quale tutti facciamo parte. Nel quale l'uno è afflitto da teorie complottistiche contrarie al mondo delle multinazionali. Mentre l’altra è dedita a una direzione aziendale dal piglio (finto) magnanimo e deciso.

 

Film decisamente non per tutti, perché sbrigativamente classificato come una denuncia del negazionismo quando invece raccoglie molti altri contenuti declinati con fare da commedia noir e dell’assurdo.

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