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Mr. Morfina

Regia di Dan Berk, Robert Olsen vedi scheda film

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La recensione su Mr. Morfina

di alan smithee
4 stelle

locandina

Mr. Morfina (2025): locandina

AL CINEMA

Un mite impiegato di banca conosciuto come Nathan Caine, vice direttore di una piccola filiale, risulta dalla nascita affetto da una rara malattia genetica che gli procura una completa insensibilità congenita al dolore.

Per questo è stato abituato, sin da bambino, ad una vita pacata, per scongiurare incidenti per molti dei quali non si accorgerebbe nemmeno dell'occorrenza, e ricorrendo persino a frullare ogni cibo rendendolo una piglia, per evitare di morderti la lingua senza nemmeno notarlo.

Jack Quaid

Mr. Morfina (2025): Jack Quaid

Jack Quaid, Amber Midthunder

Mr. Morfina (2025): Jack Quaid, Amber Midthunder

Invaghitosi di una nuova collega carina e gentile, che gli procura anche inavvertitamente una discreta ustione, nemmeno percepita come al solito, si troverà costretto ad approfittare di questa anomalia genetica che lo caratterizza, per trasformarsi in una sorta di eroe sacrificale e autodistruttivo, utile a fermare una sadica banda di rapinatori che, fatta irruzione nell'istituto, seminano fuoco e sangue, finendo per rapire la sua nuova fiamma.

La quale, peraltro, non è poi così vittima quanto sembra, ma nemmeno spietata come i suoi efferati rapitori.

Jack Quaid

Mr. Morfina (2025): Jack Quaid

Jack Quaid

Mr. Morfina (2025): Jack Quaid

Diretto a quattro mani dalla coppia registica formata da Dan Berk e Robert Olsen, con già all'attivo un paio di film non indimenticabili in bilico tra horror e fantascienza, Mr. Morfina si apre in modo brillante e cinicamente spensierato, per poi scegliere la via splatter e risolversi in una commedia romantica un po' troppe volte vista e rivista.

Jack Quaid, figlio di Dennis e di Meg Ryan, è simpatico come un insolito, originale Clark Kent incolpevolmente autolesionista, ma il film, a tratti anche simpatico e spigliato, si rivela alla lunga davvero poca cosa nel suo complesso. Una cosetta davvero esile, se non proprio inconsistente rispetto a quel minimo sindacale che già da solo il trailer faceva percepire.

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