Regia di Matt Shakman vedi scheda film
Il ritorno dei Fantastici 4 al cinema è un enorme omaggio ai classici fumetti anni '60, Marvel Comics, firmati Stan Lee e Jack Kirby, con la minaccia di Galactus, il gigantesco divoratore di mondi, da sgominare che vuole mangiarsi la Terra, annunciato da una Silver Surfer donna e con Sue e Reed che diventano genitori del piccolo Franklin.
Il ritorno dei Fantastici 4 al cinema è un enorme omaggio ai classici fumetti anni '60, Marvel Comics, firmati Stan Lee e Jack Kirby (anche se i costumi azzurri e bianchi ricordano più quelli quelli di John Byrne, del ciclo leggendario degli anni'80), con la minaccia di Galactus, il gigantesco divoratore di mondi (che stavolta, non si nasconde in una nuvola gigante, ma appare con la sua gigantesca e possente presenza, davanti al gruppo) da sgominare, che vuole mangiarsi la Terra, annunciato da una Silver Surfer donna e con Sue e Reed che diventano genitori del piccolo Franklin, anche lui fornito di strani poteri. Più super-genitori e super-parenti che super-eroi, il quartetto si gloria dell'ottima performance di Vanessa Kirby, come Sue Storm (Jessica Alba? Ma chi era costei) e di Pedro Pascal, come Reed Richards, che ricorda un Christian de Sica giovane, nonostante i baffetti. Non male la variante femminile di Surfer (Julia Garner), sottomossa a Galactus (sembra la generalessa Flora di Jeeg Robot, così spietata, ma anche così drammatica) che intavola un'interessante rapporto con il Johnny Storm di Joseph Quinn (bravissimo). Un po' sottotono la Cosa di Ebon Moss-Bachrach, ma forse perché sono passati 4 anni da quando i Fantastici 4 sono cambiati e quindi il mostro arancione ha avuto tutto il tempo d'abituarsi al suo nuovo moostruoso aspetto, raggiungendo la "pace dei sensi". Si ritorna sull'invasione di Silver Surfer e Galactus, come nel film del 2007 (ma stavolta è Johnny che deve aprire il cuore a Silver Surfer, non la Donna Invisibile), inserendo la gravidanza di Sue, è vero, ma presentano i Fantastici 4 momentaneamente fuori dall'universo degli Avengers, per creargli una Terra tutta loro, dal sapore ultra-vintage (siamo negli anni'60, ma la tecnologia è molto fantascietifica, da ricordare quella dei Jetson, dei cartoons di Hanna & Barbera, protagonisti de "I PRONIPOTI", non a caso trasformano il robottino Herbie, solitamente un Reed versione cibernetica, alquanto odioso, in una specie di simpatico domestico, come la robot-comariera Rosie). Molto bella la scena dell'inseguimento spazale, quando i nostri incontrano Galactus, impersonato da Ralph Ineson, e Sue partorisce. Si sacrifica l'umorismo (ma poi ce n'è veramente bisogno?) e l'azione fracassona, relegata alle scene finali, per una storia fantascentifica dai toni drammatici-romantici, ma non troppo. Galactus è reso tale e quale ai fumetti, forse in questo festino manca l'Osservatore, ma non serve un intermediario, fra i quattro e il gigante, per trattare, perché con lui basta Shalla Bal. E proprio l'aliena che colpisce, perché la sua è la stessa storia del suo corrispettivo maschile, Norrin Radd, ma al contrario. Sono state tagliate sequenze che rigurdavano un supercriminale, il Fantasma Rosso, impersonato da un John Malkovich, davvero sfortunato con la Marvel (prima gli promettono l'Avvoltoio nel mai realizzato SPIDER-MAN 4", di Sam Raimi, poi lo prendono nei F4, per tagliergli l'unica scena di cui è protagonista), però, fa capolino un comicheggiante Uomo Talpa, interpretato da Paul Walter Hauser, che, dopo il dottor Destino e Galactus ha un certa importanza, fra i cattivi del quartetto. Non rimpiango né Tim Story, né Josh Trunk, questo è il primo vero film sui Fantastici 4, anche se non è esente da tagli, imperfezioni e non parte dalle origini.
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