Regia di Dechen Roder vedi scheda film
I, the Song (2024): locandina
TFF 43 : FUORI CONCORSO
Nima, è una integerrima insegnante di scuola, scaraventato da un momento all'altro al centro di uno scandalo, non appena un video che la mostrerebbe svestita ed in pose sexy diventa virale nel web.
Il fatto che la maggior parte delle persone riconosca, nella figura di una donna che si fa chiamare Meto, procura alla poveretta l'immediata sospensione dal ruolo di insegnante.
Nonostante la giovane non si arreda nel proclamarsi innocente ed estranea a quel video, la somiglianza non lascia dubbi al rettore, e Nima si vedrà costretta a mettersi alla ricerca della misteriosa spogliarellista, che pare scomparsa nel nulla.
La zelante insegnante si vedrà costretta a raggiungere il villaggio natale di Meto, dove scopre che la gente la considera una sorta di fantasma.
I, the Song (2024): scena
Incontrerà prima un suo ex amante, di professione musicista rock, e poi un gruppo di anziani che, notando la incredibile somiglianza con la misteriosa donna introvabile, le consigliano di intonare una canzone sacra, utile secondo loro a svelare il mistero della scomparsa.
Nima riuscirà a scoprire che Meto è una donna in preda a tormenti e deliri, partita alla ricerca di un canto sacro sottratto da ignoti.
Sarà per la giovane insegnante un viaggio addentro ai misteri che si nascondono dietro quel motivo sacro, che faranno affiorare in Nima seri dubbi persino sulla propria identità, identificando sempre più con la sua presunta sosia scomparsa.
Lo stesso fatto di impossessarsi della canzone e di cantarla, di fatto la trasforma nella persona che ella cerca per potersi scagionare dalle accuse infamanti ricevute.
I, the Song (2024): scena
I, the Song (2024): scena
Diretto con mestiere collaudato dalla regista Dechen Roder, una delle rare cineaste donna in Bhutan, e già nota in occidente grazie al successo di Honeygiver Among the Dogs del 2016, I, the song riesce ad affrontare tematiche tra loro disparate e sin antitetiche, come i pericoli tipici della società odierna, che si annidano spesso dietro lo schermo dei socials, con le truffe legate alla identità digitale, in grado di sbugiardare e creare seri problemi di attendibilità in capo a persone vittime di raggiri e truffe.
I, the Song (2024): scena
A questo si contrappongono le storie misteriose e sin esoteriche legate ad antiche tradizioni di un Bhutan ancora moto legato a credenze che paiono distanti anni luce dalla realtà quotidiana portata avanti dalla digitalizzazione e da intrattenimenti di massa e tecnologie senza Ie quali risulta impossibile riuscire a tener testa alla caotica quotidianità.
Il film appassiona, perde un po' di lucidità lungo il suo percorso, ma resta un film curioso ed atipico, in linea con il paese che racconta, e in cui il film è stato concepito, diretto e co-prodotto, assieme a nazioni europee come Italia, Francia e Norvegia.
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