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Edward mani di forbice

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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Ronaldo del '98 4ever

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La recensione su Edward mani di forbice

di Ronaldo del '98 4ever
8 stelle

Mi è sempre piaciuto: un film molto profondo, triste, tenero e tematicamente sempre attuale. Sì, perché, nonostante l’ambientazione quasi magica - fiabesca direi - il tema centrale della pellicola è quanto mai attuale: cioè la reazione delle persone cosiddette “normali” quando si trovano di fronte al diverso, all’inconsueto. L’elemento del diverso è rappresentato proprio da Edward, creato sì in laboratorio da un inventore buono, ma comunque quasi completamente umano, se non per le mani, che sono composte da forbici. Come è facile pensare, il fatto di avere delle forbici in luogo delle mani crea enormi problemi nella vita sociale. Ma Edward, incurante delle cattiverie altrui, mostra la propria grandezza proprio usando quelle forbici: potando delle siepi, crea infatti delle magnifiche figure di ogni tipo; ed inoltre si rivela un fenomenale parrucchiere per acconciature particolari, gradite soprattutto alle donne. Il bravo Edward viene così molto apprezzato. Ma le favole non durano: il ragazzo infatti viene presto sfruttato in mala fede dalla compagnia di Kim, figlia di Peg, la donna che lo ospita a casa sua. I problemi che si creano non sono pochi, ma la grande bontà di cuore e l’umanità di Edward lo aiuteranno a superare tutto ed anche ad essere ricambiato nel suo amore per Kim, che appunto finisce per innamorarsi di lui. Insomma, non si può negare che la storia sia commovente, né che sia completa in tutti i propri elementi essenziali. Il genio Burton ha creato un vero classico, uno di quei film che prima o poi bisogna vedere per forza e che parlano con il cuore. Imperdibile...

Sulla trama

La concatenazione degli eventi di questa storia risulta fatta molto bene. Soprattutto, è efficace nell’alternanza tra momenti riflessivi e momenti puramente narrativi. Direi quindi che l’impostazione data alla storia risulta corretta, senza sbavature...

Sulla colonna sonora

Bellissima, piena di poesia e velata anche di un po’ di malinconia. Ovviamente, questa colonna è stata composta da Danny Elfma, che lavora spesso con Tim Burton. E si capisce perché il regista lo voglia sempre per i suoi film...

Cosa cambierei

Neppure ci penso: equivarrebbe a far crollare tutta l’opera di Tim Burton...

Su Vincent Price

Ha un ruolo abbastanza secondario, seppur importante. E’ infatti l’inventore che crea Edward e che muore prima di fargli le mani. Mi pare proprio che sia un grande attore, ma, proprio in quanto praticamente non compare quasi mai, risulta abbastanza ingiudicabile...

Su Kathy Baker

Non mi pare un’attrice particolarmente abile. Se vogliamo, possiamo definirla abbastanza frizzante, ma non di più. Inoltre, mi sta anche cordialmente antipatica, forse per l’invadenza che il suo ruolo le impone di avere, o forse per la somiglianza con quell’odiosa della Rhea Perlman. Comunque non imperdibile...

Su Dianne Wiest

Per niente male. A volte sembra forse un po’ impacciata, ma se la cava molto bene nel ruolo di Peg, donna caratterizzata da una grande purezza d’animo, in quanto è l’unica che veramente accetta Edward per quello che è. Mi è piaciuta molto...

Su Winona Ryder

All’inizio un po’ odiosa e scettica su Edward, Kim dimostra di cambiare completamente, arrivando addirittura ad innamorarsi del ragazzo. L’attrice non si discute: è molto in gamba, capace di esprimere perfettamente i propri sentimenti ed i propri stati d’animo, convincente nella propria parte e molto adatta al ruolo. Inoltre può vantare una bellezza non comune... Brava!

Su Johnny Depp

Inutile perderci troppe parole: Depp è un attore che praticamente non sbaglia mai. Ogni suo ruolo, ogni sua parte sembra disegnata apposta per lui, ma forse non è così: io credo che lui sia talmente bravo da far apparire il ruolo creato apposta per lui. E, per l’appunto, anche nei panni di Edward è praticamente perfetto in tutto: movenze, impressioni, sensazioni, sentimenti, trasmissione di stati d’animo, etc... Uno degli attori più fenomenali dei giorni nostri...

Su Tim Burton

Che questo regista sia un genio, credo sia un dato di fatto. Mai visto nessuno che riesce così bene a fondere i sentimenti, la passione, gli spazi narrativi, le pregevolezze tecniche ed il proprio inesauribile gusto per il dark. Insomma, un film così poteva essere solo di Tim Burton, che continua a contraddistinguersi per uno stile di regia inconfondibile. Una differenza rispetto ai suoi soliti canoni sta forse nel fatto che, in questa pellicola, Burton si concentra sì sugli aspetti che preferisce, ma lascia anche un notevole spazio alla tematica sentimentale, correlata al comportamento degli altri di fronte a qualcosa o qualcuno di differente ed alle sensazioni di disagio che può provare una persona che è diversa dagli altri e che sa di esserlo. Non è un caso che il personaggio di Edward sia costruito come una persona molto sensibile, che sente il peso di quello che gli altri dicono o pensano di lui, anche se forse a prima vista pare che non lo dimostri. E del resto, se non fosse così sensibile, non avrebbe nemmeno potuto innamorarsi di Kim in quel modo: il suo è un amore dolce, profondo, che va ben oltre il contatto fisico. Insomma, anche in questo campo Burton ci ha dato una bella lezione: spesso chi è considerato strano o anormale ha molto da insegnare a tutti quelli che credono di essere normali ed a posto. Concludendo, ritengo dunque che questo film di Burton abbia molto da insegnare, oltre a poter e dover essere considrato un pezzo da antologia del cinema. In una parola: un classico...

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