Regia di Gareth Edwards vedi scheda film
Sicuramente non è un miracolo e, anzi, ci sono diverse "difettosità", ma si tratta di un deciso miglioramento rispetto agli altri sequel di "Jurassic Park", merito di una maggior cura estetica, personaggi abbastanza coinvolgenti, una miglior costruzione del sottotesto e una buona capacità di intrattenere. Più che interessante, forse anche buono.
Subito dopo l'uscita di Dominion, Steven Spielberg (produttore esecutivo) inizia a sviluppare un'idea per un nuovo Jurassic World e arruola alla sceneggiatura David Koepp, con cui aveva lavorato (anche) nei primi due Jurassic Park. La regia viene affidata a Gareth Edwards e nel 2025 esce Jurassic World: Rebirth: nella prima settimana incassa più di 300 milioni di $ e la critica, seppur tiepida, tende a vederlo come un miglioramento rispetto agli immediati predecessori nella saga.
Edwards alla regia e la sua natura di standalone sequel avevano acceso le mie speranze ma commenti vari e l'assenza di un sequel davvero decente di Jurassic Park da trent'anni a questa parte mi portava ad abbassare le aspettative. Sicuramente, non è un miracolo, la struttura "a livelli"/piccole missioni rischia di far cadere tutto in una logica para-videoludica, i personaggi sono costruiti un po' tutti con lo stampino (cosa che accadeva, però, già nel Cult del '93) ed è prevedibile capire chi si salva e chi no, i mutanti potevano benissimo non esserci (ma hanno un maggior appeal rispetto agli indocosi dei primi due Jurassic World), non mancano le cazzate narrative e, probabilmente, è il lavoro meno riuscito e più "industriale" di Edwards. Detto ciò, al contrario di film come Alien: Romulus (per certi versi affine, almeno nell'ambizione di ritornare sui "vecchi binari") che, obiettivamente, reputo meglio costruito ma, soggettivamente, ha un po' deluso la mia persona (irritandomi e non poco per la "riesumazione" eticamente assai discutibile di un grande attore), questo Jurassic World: Rebirth, seppur obiettivamente (molto?) più lacunoso, è riuscito a convincermi maggiormente. Certo, a differenza della saga di Alien, a mio avviso molto valida in ogni suo capitolo (escludendo gli AvP), quella di Jurassic partiva da un gran bel film per poi scendere nel discreto ma pretenzioso e tutto sommato stupidello The Lost World: Jurassic Park, bazzicare in acque men che discrete ma innocue con "Jurassic Park III", cadere nella mediocre ruffianata nostalgica del primo Jurassic World, scivolare nella stupidità narrativa (controbilanciata da una migliore regia) in Jurassic World: Fallen Kingdom per poi impantanarsi nella scadente e gonfiatissima (anche per minutaggio) chiusura di trilogia (coi tristissimi, per me, ripescaggi di Dern e Neill, Goldblum ormai lo do per spacciato) che risponde al nome di Jurassic World: Dominion. Insomma, l'asticella era stata ormai da tempo abbassata, fare di peggio era difficile e con Edwards alla regia mi pareva assai improbabile, però ritornare a un'atmosfera più "ancestrale", oserei dire quasi "conandoylesca", di umanità abbandonata in un mondo preistoricizzato, è stato un bene e, seppur stemperata da numerosi momenti di leggerezza (presenti già nel primissimo Film comunque, va ribadito che certi "difetti" della saga partono da lì), è presente una certa tensione quasi horror e, finalmente, si torna a temere un po' per la sorte di personaggi minorenni (ok, sappiamo che è più probabile morire noi in sala che loro sullo schermo, ma stavolta ci si impegna davvero a far sentire il pericolo incombente anche su di loro). Inoltre, seppur come detto in precedenza costruiti con lo stampino, i personaggi (principali) hanno una costruzione un minimo sfaccettata, insomma viene loro data una discreta dose di reale personalità (non certo à la Scorsese, ma almeno à la primo Jurassic Park), la storia romantica viene suggerita ma non esplicitata, la "morale" ambientalista/umanista ha un pizzico di ragionevolezza in più (e ho visto anche un collegamento col post-covid, forse intenzionale forse no), la fotografia in 35 mm di John Mathieson è gustosa, il cast è ottimo e l'intrattenimento è raggiunto facilmente senza far pesare mai le due ore e passa di durata.
Insomma, è un prodottino (per costi prodottone) tutt'altro che imperdibile, ma tecnicamente è buono e, personalmente, preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno, ovvero che si tratta, a mio avviso, del miglior sequel di Jurassic Park e l'unico che riesce davvero a proporre qualcosa di interessante. Merita, inoltre, una visione in sala.
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