La recensione su L'amico fedele

di alan smithee

5 stelle

AL CINEMA

Iris, la terza ma non ultima compagna/amante del celebre scrittore Walter, è una piuttosto anonima scrittrice di Manhattan che impiega molto tempo nella stesura dei suoi romanzi.

Quando apprende della morte del suo carissimo ex convivente e mentore, suicidatosi improvvisamente, viene informata dalla più recente vedova, che l'uomo avrebbe avuto piacere che ella si ocvupasse del suo enorme ma pacifico cane, un alano pezzato ingombrante ma gentile di nome Apollo.

Dato che nel suo piccolo appartamento gli animali sono vietati, la scrittrice spera di passare inosservata, ma, colta in pieno dal portinaio spostarsi col cagnone al guinzaglio, la donna si vede costretta a cercare di sistemare l'animale, pena di rischiare lo sfratto dall'appartamento già abitato dal padre, per lei indispensabile dimora per scrivere e mantenersi.

Dopo qualche giorno di convivenza forzata non particolarmente idilliaco, e non per necessaria responsabilità del cane, malinconico e un po' invadente più a causa delle dimensioni che del carattere pacioso, sollecitata a sbarazzarsi dell'animale, Iris si rende conto di quanto Apollo sia diventato importante per il suo equilibrio e, alla fine, anche per la sua vena di scrittrice. Escogitato un piano in extremis, riuscirà ad indurre la direzione dello stabile ad accettare l'animale, che si renderà anche utile come sorta di trasferta per comunicare col famoso ex compagno morto.

Il film è l'adattamento cinematografico dal romanzo omonimo, scritto da Sigrid Nunez e vede impegnati in regia la coppia collaudata formata da Scott McGehee, David Siegel, piuttosto noti ed apprezzati per aver diretto il sensibile e delicato Quel che sapeva Maisie (2012), con Julianne Moore.

Per quanto infestato dalle moine radical chic di una New York manierata e viziata tipica dei sobborghi più socialmente elevati della metropoli, il film riesce ad essere interessante e tenero nei rapporti piuttosto franchi e per fortuna poco edulcorati che contraddistinguono la forzata relazione che Iris è indotta ad allacciare col grande e taciturno cane. Una donna per nulla avvezza a rapportarsi con un cane, totalmente inesperta in materia, che tuttavia impara ad amare e rispettare un animale maturo (ha 5 o 6 anni, ma per un alano, "che vive come una farfalla, è un'età già avanzata" che soffre per l'improvvisa dipartita del suo padrone, ben più di quanto nemmeno troppo lascino intendere le maliziose mteplici mogli-amanti del celebre suicida.

Brava Naomi Watts, che appare intensa e bella nel, suo apparire senza evidenti trucchi, ma al contrario fresca e naturale.

Bill Murray è sempre il solito istrione a cui basta apparire per conquistare il favore del pubblico, ed anche stavolta si appropria del film pur apparendo in modo piuttosto sporadico, in un ruolo che tuttavia si rivela centrale e cardine della tenera storia di amore, accettazione e rispetto tra uomo (anzi donna stavolta) e canide.

Apollo, l'alano co-protagonista della storia, è un animale di rara finezza che emana dignità e sensibilità senza mai eccedere, restando fedele all'indole paciosa che si accompagna alla razza di appartenenza, in un film mai strepitoso, ma almeno in grado di raccontarci con estrema lucidità e razionalità una storia di affetto e rispetto tra uomo e animale, senza mai eccedere in sentimentalismi stucchevole.

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