Regia di Kohei Igarashi vedi scheda film
Super Happy Forever (2024): locandina
CINEMA OLTRECONFINE - FESTIVAL DI VENEZIA 2024: GIORNATE DEGLI AUTORI
Un semplice berretto rosso smarrito diventa un appassionato, ma anche doloroso, filo conduttore di un film che riflette sulla difficoltà di allacciare un legame intimo totalizzante tra due giovani, e di come poi la vita beffarda finisca per pregiudicare e porre termine in modo crudele ed inderogabile ad una alchimia che solo quando si è persa, si riesce a valutarne la vera potenza ed irrinunciabilità.
La storia inizia dalla fine, ovvero cinque anni dopo che una giovane coppia si è incontrata, piaciuta ed apprezzata, dopo essersi incrociata tra i corridoi del medesimo albergo sul mare di una tranquilla località turistica conosciuta come Atami, posta sulla penisola nipponica di Izu.
Subito anche lo spettatore più smaliziato e perspicace probabilmente non riesce a comprendere il motivo per cui l'uomo possa pretendere di ritrovare un berretto con visiera rosso perduto cinque anni prima.
Poi, con la seconda parte, che ritorna a cinque anni prima, in periodo pre-Covid, si comprende il significato di quel apparentemente banale capo di abbigliamento.
Super Happy Forever (2024): scena
Super Happy Forever (2024): scena
E, nonostante l'ironia amara del titolo, di felicità perenne ce n'è ben poca, attorno al malinconico giovane che sopraggiunge nell'hotel quasi per rendere omaggio al luogo galeotto che suggellò una storia d'amore che stenterà a decollare, ma che si rivelerà intensa da entrambi i lati della coppia.
Super Happy Forever, opera seconda del regista Kohei Igarashi, è un film la cui sottigliezza di dettagli emotivi è pari solo all'amarezza che trasuda dal lungo flashback esplicativo che fornisce diverse risposte fondamentali ad uno spettatore inizialmente un po' interdetto riguardo alla peculiare fissazione del giovane protagonista.
Super Happy Forever (2024): scena
Super Happy Forever (2024): scena
E, procedendo a ritroso, la storia ritrova tutte le sue logiche, ma soprattutto mette in condizione chi guarda di accedere pudicamente ad una intimità ed alchimia di coppia che si conquista poco per volta, a passi lenti e misurati, ma attraverso i quali diventa palpabile la complicità ed intensità del rapporto in via di formazione.
Delicatezza, pudore, struggimento, sono sentimenti contagiosi che l'intensa vicenda è in grado di comunicare al suo pubblico, inevitabilmente a vinto da cotanta passione troppo prematuramente strappata via da eventi e circostanze drammatiche a tutti ben note.
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