Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film
Un'ambiguità caratteriale e comportamentale che colpisce ogni generazione, passata, presente e futura.
AFTER THE HUNT – DOPO LA CACCIA.
Di nuovo Luca Guadagnino ritorna con un film stavolta più posato del solito, ma non per questo meno graffiante.
Alma Imhoff, stimata professoressa universitaria di filosofia all’Università di Yale, ritorna ad insegnare dopo un periodo di malattia dal quale ne è rimasta con dei dolori saltuari che lenisce con dei farmaci. Vive insieme al marito e psicoterapeuta Frederick, anche se sembrano fisicamente distanti. Durante una serata di festa a casa sua con gli studenti e colleghi si intrattiene col suo amico e assistente Hank e la sua studentessa prodigio Maggie. Lui aspira alla cattedra di docente mentre lei sta’ preparando la sua tesi insieme ad Hank ed Alma. Tra diversi discorsi sulle qualità e le controversie sulla Generazione Z e dopo che Maggie trova nel bagno di casa delle foto vecchie che ritraggono un uomo misterioso, un alticcio Hank si offre di accompagnarla a casa.
Il giorno dopo Alma incontra Maggie nel pianerottolo di casa sua e le svela che la sera prima è stata molestata da Hank con un bacio. Nonostante prenda abbastanza alla leggera la cosa le promette che farà qualcosa a riguardo. A pranzo Alma si vede con Hank e la sua versione è del tutto diversa in quanto le dice di essere stata sì da Maggie, ma senza nulla di particolare e che questa storia dello stupro era una farsa perché la tesi di Maggie è plagiata.
Sta’ allora ad Alma decidere cosa fare e a chi credere nonostante entrambi abbiano sia delle ragioni che dei torti. Anche se pure Alma abbia diversi scheletri nell’armadio, intenzioni e sentimenti contrastanti.
After the Hunt - Dopo la caccia (2025): Julia Roberts, Andrew Garfield
Indubbiamente Guadagnino riesce a mettere bene in scena i personaggi in questione tanto da concentrarcisi in ogni loro piccolo gesto e in ogni singola parola e a dare delle performance attoriali degne di nota, con una Julia Roberts posata, vissuta e in splendida forma, ma in particolare a un Andrew Garfield finalmente bello azzeccato, mai sopra le righe e senza sembrare di cartone nelle espressività. Nulla comunque da togliere alla sconvolta Ayo Edebiri, al carismatico Michael Stuhlbarg e alla consigliera Chloë Sevigny. Senza contare un ottimo uso delle inquadrature, del sonoro e del montaggio in grado di narrare le quotidianità, gli ambienti e il passare del tempo senza sembrare troppo stucchevole o fuori tema. Una fotografia perennemente tiepida che non va’ mai a sbilanciarsi tra situazioni tese e rilassate.
After the Hunt - Dopo la caccia (2025): Ayo Edebiri, Julia Roberts
Ora, tralasciando le varie tematiche affrontate quali la molestia sessuale, la percezione della stessa, la parola di uno contro l’altra e il periodo del Me Too, il film si concentra principalmente su un paio di questioni che confluiscono ad una conclusione. Il conflitto generazionale di tre tipi diversi, quella di Alma, Hank e Maggie con tutti i loro pregi e tutti i loro difetti; l’ambiguità perenne dei personaggi messi su schermo (tranne forse per il marito Frederick che stando in disparte esamina tutti) dove dicono sempre la loro alla luce del giorno, ma nascondono lati oscuri ed obiettivi egoistici che verranno fuori gradualmente e l’imparzialità verso tutti che lascia allo spettatore la facoltà di decidere quale personaggio appoggiare e che inevitabilmente lo rispecchierà.
La forse troppa ambiguità della storia delle volte rischia al film di lasciare un po’ confusi e a parer mio il conseguirsi dello stato di salute di Alma per come si risolve si poteva fare anche prima, in maniera diversa e senza essere un’aggiunta quasi da lungaggine.
After the Hunt - Dopo la caccia (2025): Michael Stuhlbarg, Julia Roberts
Di sicuro un noir puro con un finale che mette alla luce tutta l’umanità dei personaggi, in tutte le sue forme.
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