Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film
DIOMEDE VEDE E PROVVEDE. LE CRITICHE DI DIOMEDE917: AFTER THE HUNT – DOPO LA CACCIA
After the hunt si apre con la didascalia “Accadde a Yale” e un ticchettio che scandisce il tempo della vita di Alma Olsson, docente precaria di Filosofia della famosa università americana che si apre con un marito che le fa trovare le pillole miracolose, per iniziare di slancio la propria giornata, sul comodino del letto prima suoni la sveglia delle 6,45, lezione con la sua classe preferita e via a finire con un apericena a casa sua presenziata con i suoi amici, colleghi e studenti più cari a discutere di etica generazionale.
E qui che il film prende piede e si trasforma nell’arco dei 140 minuti in una serie di piccoli film che evidenziano ed esaltano le qualità registiche del talento di Luca Guadagnino.
Il regista palermitano prende questa sceneggiatura scritta dall’attrice esordiente nella scrittura, Noah Garret e la trasforma di volta in volta in un film da camera alla Woody Allen che mette dentro Crimini e Misfatti con una spruzzata di Irrational Man per poi evolversi in un thriller antropologico che mette sotto accusa i peccati del genere umano mescolando Hitchcock con colonna sonora annessa e i primissimi piani con cui Jonathan Demme scandagliava l’anima sia nel Silenzio degli Innocenti che in Philadelphia.
La protagonista, interpretata da una Julia Roberts matura per giocarsi il suo secondo oscar che sa indossare perfettamente i panni di un’austera professoressa con ricrescita bianca di capelli annessa.
Una donna che si trova, nel momento più importante della sua vita, ad un doppio bivio.
La sua studentessa preferita, Maggie, le confessa che al termine di quella serata fatta di chiacchere e stilettate verbali ha subito le molestie del prof Hank Gibson che a casa sua ha superato il limite del suo “Personaggio” ossia quello del professore maledetto e affascinante che attira sia le studentesse che le colleghe.
Alma è totalmente spaesata perché il collega e amico del cuore (e forse un po’ di più) non solo si dichiara innocente ma denuncia la natura manipolatoria della ragazza che è stata scoperta dallo stesso professore a plagiare un altro scritto per la stesura della sua tesi.
Inoltre, tra lei ed Hank c’è uno strano conflitto d’interessi perché entrambi sono i candidati a ricoprire una cattedra scoperta e questa è una situazione che potrebbe compromettere la stima reciproca sia dal punto di vista professionale che personale.
L’intento dello script di Noah Garret non è scoprire se la molestia sia realmente avvenuta ma evidenziare che dietro la nostra vita in apparenza perfetta siamo tutti colpevoli delle nostre ipocrisie e segreti da tenere nascosti dietro pericolose bugie.
Dietro questo strano ménage a Trois, raccontato da Luca Guadagnino attraverso i primissimi piani di mani che si toccano, che abbracciano, che stringono in maniera equivoca ginocchia, vengono raccontate le dinamiche che hanno caratterizzato almeno tre generazioni di esseri umani.
Generazioni che vengono osservate e giudicate da Frederick, il marito psicanalista di Alma che per primo ha scoperto il bluff che si nasconde dietro quella ragazza gay e di colore ma contemporaneamente ricca e viziata dalla famiglia adottiva oppure il narcisismo patologico che si cela dietro ad Hank e che riesce ad attrare e incantare la bella moglie. Una moglie che ama non corrisposto ma che cerca di tenere a sé prendendola per la gola.
After the Hunt – Dopo la caccia è un film molto cerebrale e radical chic che ti mette dentro più di un dubbio su chi tu sia veramente e su come in una società comandata dai social basta poco per distruggere quello che hai ma al tempo stesso ricominciare da zero forse con una vita migliore.
Bello ma forse un tantinello con la puzzetta da snob.
Voto 7
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