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Diamanti

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su Diamanti

di Petrosian
4 stelle

La sceneggiatura di Diamanti, scritta dallo stesso Özpetek con Elisa Casseri e Carlotta Corradi, si concentra sulla figura della donna vista nelle sue problematiche più attuali. I sentimenti, così come la recitazione, procedono a strappi, con momenti di grande impatto e altri decisamente poco efficaci, così come alcune batture di déjà vu televisivo

L’universo femminile ha, in genere, un modo tutto suo di dispiegare la propria complicità.

Che possa essere un punto di vista sull’amore, sui progetti dell’esistenza, sulle proprie responsabilità, vi si sofferma instaurando un percorso di scelte che a volte richiede grande accuratezza e altre è solamente necessario.

Una traccia che Ferzan Özpetek prova a tradurre in immagini, volti e sguardi.

Dopo un incipit, alquanto originale, seppur non inedito nella storia del cinema, in cui il regista riunisce le proprie attrici, e i propri attori, per una specie di confidenziale briefing sull’opera che sarà, ci si ritrova catapultati nella Roma della metà degli anni ’70 del Novecento. Una puntata di Milleluci, che a un certo punto compare su di un vecchio televisore in bianco e nero, restringerebbe la datazione tra il 16 marzo e l’11 maggio del 1974, il periodo della messa in onda delle 8 puntate dello show del sabato sera.

Tutto accade nella storica Sartoria Canova, punto d’incontro obbligato per chiunque lavori nel teatro o nel cinema dell’epoca. Al posto di comando ci sono due sorelle, Alberta e Gabriella, diametralmente opposte fra loro, che gestiscono un piccolo mondo nel quale le donne rappresentano il fare e il dire, con gli uomini, pochi, relegati a puro oggetto di scena. Quando alla loro porta bussa Bianca Vega, la costumista premio Oscar, per commissionare degli abiti per un’importante produzione cinematografica, la vicenda prende pieno avvio e tutto l’universo, umano e professionale, raccolto nella sartoria, interagisce e dipana un vasto repertorio dei temi contemporanei relativi alle questioni femminili.

La sceneggiatura di Diamanti, scritta dallo stesso Özpetek con Elisa Casseri e Carlotta Corradi, per certi versi, fatto salvo qualche accenno scenografico, di costumi e di dialoghi, sembra sorvolare sulla bufera sociopolitica che da tempo aleggia sulla nostra Repubblica, preferendo concentrarsi sulla figura della donna vista nelle sue problematiche più attuali. I sentimenti, così come la recitazione, procedono a strappi, con momenti di grande impatto e altri decisamente poco efficaci, così come alcune battute dal déjà vu televisivo. Tra le protagoniste, assolta Luisa Ranieri, Alberta, per un ruolo troppo sincretico, di sicuro plauso è l’interpretazione di Jasmine Trinca, Gabriella, così come quella di Vanessa Scalera nei panni di Bianca Vega. Assolutamente di grande impatto è la fotografia di Gian Filippo Corticelli così come le musiche, curate da Giuliano Taviani e Carmelo Travia, e i costumi di Stefano Ciammitti.

 

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