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Simone Barbes or Virtue

Regia di Marie-Claude Treilhou vedi scheda film

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La recensione su Simone Barbes or Virtue

di alan smithee
8 stelle

locandina

Simone Barbes or Virtue (1980): locandina

CINEMA OLTRECONFINE/MUBI

La giovane Simone e la sua collega più o meno coetanea Martine lavorano come maschere presso un cinema porno nel quartiere disinibito e a luci rosse di Montparnasse, in una Parigi sfacciatamente libertina dei primi anni '80.

Senza nemmeno un bancone a loro disposizione, o un separé che le distacchi dalla folta clientela, prettamente, ma non esclusivamente maschile, che accede alle proiezioni non stop, sedute nella hall su due sedie che circondano un piccolo tavolino, le due trascorrono il tempo accogliendo i clienti, discorrendo tra loro, litigando per come Martine gestisce il proprio rapporto amoroso, facendosi usare da un uomo insensibile e rozzo, ma anche dando poi consigli, non senza un tocco di ironia, ai propri clienti, indecisi su quale film vedere tra una sala e l'altra. Verso mezzanotte, Simone lascia il cinema, con disappunto della collega, per frequentare una discoteca lesbica.  L'occasione permette alla ragazza di incontrare vari più o meno discutibili personaggi, tra cui un uomo solitario in cerca di compagnia femminile.

Un tipo che la ospita in macchina, le cede il volante, e la fa guidare fino al domicilio della donna, cercando lungo il tragitto non tanto un contatto sessuale, quanto piuttosto di stabilire un rapporto umano con lei.

Solo per una fugace soddisfazione di una sera, ma più dal punto di vista umano che sessuale. 

Per quello infatti ci sono i night, I locali trasgressivi, e naturalmente i cinema porno.

Simone Barbès ou La Vertu è il lungometraggio d'esordio di Marie-Claude Treilhou, in precedenza assistente di Paul Vecchiali, precisamente nel 1978 per Corps à cœur.

La regista ha iniziato a dirigere questo straordinario lungometraggio nel 1979, basandosi su esperienze e materiale tratto da esperienze strettamente personali della cineasta, in gioventù occupata a lavorare a lungo come commessa, corriere, investigatrice, cassiera, e persino usciere.

Mansioni e lavori che le hanno permesso di cogliere aneddoti, storie di vita, bizzarrie della quotidianità che il film riesce a catturare in modo genuino e straordinario, mostrandoci i dettagli di una società dei primi anni '89 bisognosa di sfogo e di piaceri forti da consumare la notte, per evadere da uno stress da vita cittadina sempre a ritmi accelerati che logora e richiede al corpo di provare emozioni anche forti e perverse, ma autentiche.

Protagonista di questo film originale ed interessantissimo, che si snoda tra la hall di un cinema porno e i locali notturni libertini della capitale francese che oggi si definirebbero LGBTQ+, è la Parigi degli svaghi notturni, dei piaceri proibiti, della passione e delle perversioni, che consentono a molte anime perse di ritrovare se stessi, lontani da giudizi morali e da chi è pronto ad emarginare e a giudicare.

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