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Flight Risk - Trappola ad alta quota

Regia di Mel Gibson vedi scheda film

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La recensione su Flight Risk - Trappola ad alta quota

di Souther78
6 stelle

La benzina è scarsa, e si vede: una serie di semplicismi e luoghi comuni mina la visione del film, che avrebbe potuto ritagliarsi un degno posto nel genere del cinema d'azione in volo. Più di qualcosa, nella sceneggiatura, non funziona, ma tutto sommato le ambientazioni, qualche scena ben assestata, e l'atmosfera giustificano la visione.

 
Vola, ma non così in alto, il Cessna 208 diretto da Mel Gibson.
L'unità di luogo e tempo non basta a tamponare le falle di una sceneggiatura semplicistica e a tratti puerile: troppi stereotipi di genere finiscono per rendere i personaggi quasi caricaturali.
 
Peccato che l'acclamato copione di Jared Rosenberg non abbia dato i frutti promessi, nella sua trasposizione cinematografica, a cinque anni dalla presentazione, e nonostante il coinvolgimento di almeno due nomi di richiamo come Mel Gibson e Mark Wahlberg.
 
La protagonista femminile sembra una nota stonata fin dalle primissime sequenze, mentre la mafia italiana ci sembra tirata per i capelli decisamente fuori tempo massimo. Peccato, perchè l'ambientazione tra le montagne dell'Alaska, a bordo del piccolo monoelica da 8 posti, è perlomeno intrigante. Le suggestioni visive, però, vengono infrante da strafalcioni di ogni tipo, che finiscono per minare la credibilità degli avvenimenti: sospesi nella nebbia gelata, i nostri sembrano intrappolati in un circolo vizioso ripetitivo.
 
Gli attesi brividi sono già scritti, proprio come il finale, che sa di già visto. Come se non bastasse, la conclusione sembra la parte più inverosimile di tutte. Chiunque abbia mai provato a pilotare un aereo sa perfettamente che l'atterraggio è la parte più delicata e complessa, e che richiede maggiore esperienza: immaginare un controllore di volo che impartisca istruzioni talmente approssimative, peraltro prive degli essenziali (velocità, altitudine, allineamento verticale), è semplicemente ridicolo. 
 
Non ci saremmo aspettati un'opera di originalità inusitata, ma i difetti sono troppo vistosi per essere perdonati: l'intrattenimento non manca, e la visione scorre tutto sommato fluida, purtroppo lasciando l'amaro in bocca per un'esecuzione troppo approssimativa, che non rende affatto giustizia al regista di Braveheart
 
 
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