Regia di Oz Perkins vedi scheda film
Un Horror non ambizioso di rimanere nella storia, però che per ironia ed effetti non delude affatto. The Monkey è come il mostro che si ribella al suo padrone. lei vuole uccidere chi gli pare senza intromissione alcuna, gli serve solo che tu giri quella fott**ta chiavetta.
The Monkey (2025): locandina
Sorge la domanda di come Perkins abbia deciso quale opera lo ispirasse tra le tante scritte da Stephen King,
Stephen King - Il maestro dell'orrore (2018): Stephen King
“Bene! vediamo quale potrei scegliere" mumble! mumble! "in questo racconto c’è una scimmia giocattolo meccanica che suonando un tamburo decide chi sarà il prossimo fortunato alla morte. Ok lo prendo!”
Dopo “Longlegs” Perkins si riavvicina ai bambolotti, e alla fine ci sta, perché il brivido di spavento per questo tipo di “giocattoli”, ma non chiamateli così, da Zuni (Amelia) a Chucky (la bambola assassina) a Benny (ti vuole tanto bene) funzionano "quasi" sempre bene.
Benny Loves You (2019): locandina
Perkins capisce che anche i più grandi registi horror e non, Kubrick, DePalma, Carpenter, Romero hanno creato il loro successo, anche, attraverso le opere del re del brivido, e quindi perché non fare anche lui un operazione di trasposizione dalla parola scritta in live, e devo dire che pur prendendo un racconto breve e anche ironico rispetto alle scelte dei suoi predecessori, alla fine il risultato è ben sopra le aspettative che comunque per me erano promettenti.
The Monkey (2025): Tatiana Maslany
La scimmia misteriosa “donata” dal padre ai due figli gemelli Hal e Bill è un essere diabolico che ammazza la gente con un suo gusto personale, che non tiene assolutamente conto dei tuoi desideri e voglie, praticamente ben lontana dall’essere un Death Note, lei ha ufficialmente un suo modo ironico e macabro anche nella scelta delle morti.
Death Note (2006): scena
Un vero gioiellino di ironia e splatter, quest’ultimo velocissimo quasi impercettibile fatto per rimanere sotto il massimo rated, dove non è necessario un grande livello di sopportazione, non è Terrifier per intenderci, ma rimane funzionale all’uso effettivo delle singole morti sempre abbastanza elaborate, ma neppure particolarmente fastidiose da apparire “finte” che non è poco.
The Monkey (2025): scena
Un’opera non certamente “grandiosa” di Oz ma che non delude.
The Monkey (2025): scena
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