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Una terapia di gruppo

Regia di Paolo Costella vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una terapia di gruppo

di axe
5 stelle

Federico, uomo di mezza età affetto dalla sindrome di Tourette, si reca presso lo studio del dottor Stern, psicologo di fama, per iniziare una terapia; qui, entrato in contatto con altre sei persone, ognuna affetta da uno specifico disagio psichico, scopre che tutti loro sono stati convocati alla stessa ora dello stesso giorno, presumibilmente a causa di un malfunzionamento del software gestionale dello studio. Inoltre, il dottor Stern non si presenta. L'insieme delle circostanze lascia i personaggi decisamente contrariati. Essi, in attesa dell'arrivo del medico, dichiarano le loro psicosi ed intraprendono in autonomia un percorso di guarigione. Il regista Paolo Costella realizza un remake del film spagnolo "Toc Toc", una commedia agrodolce ambientanta nel mondo degli "psicopatici". Ognuno tra i protagonisti è infatti sofferente per una specifica patologia mentale e si è recato presso lo studio di un insigne terapeuta in cerca di una soluzione. Riconoscere l'esistenza di un disagio è un primo passo in direzione della cura; i personaggi - Federico s'incontra con Emilio, aritmomane; Annamaria, vittima di una gravissima insicurezza; Otto, un "iperconnesso"; Bianca, terrorizzata dal contatto con altre persone; Liliana, ossessionata dal rispetto per le simmetrie, e, dunque, per i numeri pari - dopo anni di sofferenza, hanno toccato il fondo. Anche le persone a loro più care si stanno allontanando, oppure non sono mai state avvicinate; i rapporti sociali sono in grave pericolo, così come ciò che resta della loro "normalità". Scritto tra virgolette, poichè questi soggetti sono perfettamente in grado di abbracciare l'esistenza della maggior parte delle persone. Il loro modo di ragionare e rapportarsi con i casi della vita è piuttosto comune; sono, dunque, insofferenza ed incomprensione che alienano loro le simpatie del prossimo, o anche quelle "ferite" che la sorte, a poco a poco, o in una sola gravissima occasione, ha inferto loro. Ad esempio, Bianca è vittima di "revenge porn"; l'ossessione di Liliana per le simmetrie è causata dal trauma per la perdita del padre ed una successiva grave solitudine; Federico ed Emilio hanno maturato la psicopatia un po' per volta, a causa di una quotidianità malata; Annamaria e Otto, in connessione con le rispettive attività lavorative. Nella sceneggiatura la condizione degli "psicopatici" è ben definita; un po' più evanescente, e meno realistica, l'indicazione della possibile "cura". Quasi per caso, a seguito di un'improvvisata analisi, condotta, come il titolo suggerisce, in gruppo, i soggetti comprendono che ci si può liberare dei "vizi" offrendosi spontaneamente agli altri. E' l'inizio, per ciascuno di loro, uniti dalla comune conquista della consapevolezza, di una nuova vita; le "fratture sociali" si ricompongono, torna l'armonia. Il cast è di tutto rispetto; partecipano Claudio Bisio (Federico), il quale prevale sugli altri per espressività e importanza del ruolo, Claudio Santamaria (Emilio), Valentina Lodovini (Bianca), Ludovica Francesconi (la dolce e fragile Liliana), Leo Gassman (Otto), Margherita Buy (Annamaria). Il ritmo del film è irregolare; ad un inizio promettente, durante il quale ci sono presentati i personaggi e le loro psicopatie, segue una fase ricca di serrati dialoghi e scontri tra le parti, in verità un po' leziosa a causa della verbosità. Terza parte del racconto, i protagonisti trovano, con irrealistica rapidità, la soluzione dei loro problemi. Conferiscono un po' di brio i colpi di scena connessi alle rivelazioni circa il ruolo, nella vicenda, del personaggio di Federico. Il film è ambientato in quartieri semicentrali della città di Roma. "Una Terapia Di Gruppo" a causa dello scarso realismo prevalente nello sciogliento della vicenda, con annesso lieto fine, rappresenta un po' un'occasione persa- La soluzione dei problemi psichici esiste; ma non si raggiunge in virtù di un'intuzione. Sono necessari convinzione, impegno, pazienza, collaborazione, in primis delle persone più vicine, assistenza professionale. Non è così semplice come mostrato nel film. Il quale ha comunque un "signor" merito, quello di rendere evidente la relazione tra i disagi mentali dei personaggi e le azioni, di una o più persone, definite o meno, limitate o diluite nel tempo, le quali hanno avuto rapporti con loro. La società ha grandi responsabilità nei confronti della salute mentale dei singoli; quella stessa società che successivamente li emargina, costringendoli ad intraprendere percorsi spesso lunghi e dolorosi, pur di riconciliarsi con essa. Commedia "costruita" su aspetti negativi della vita moderna, brilla nella "pars destruens", meno nella "pars costruens".

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