Regia di Ang Lee vedi scheda film
Hulk,il mostro verde,è una vittima del delirio di onnipotenza di un padre(il sempre più magnificamente precario Nolte)e,al contempo,del problema di noi tutti:come fare i conti con la rabbia,dove espellere quel flusso di violenza che ci mastica la vita e che non può non farsi parte dell' uomo.Ecco,Hulk è il cartoon,il dramma incarnato di questa fragilità prodotta dalla rabbia.Hulk fragile nel suo sapersi condannato all'assenza:dell'amore,di una vita nuova ma fasulla costruita sul rimosso,di una riconciliazione con gli errori(non suoi)del passato .Lee per 40 minuti utilizza Freud per creare un climax necessario all'epifania della bestia,qualcuno in sala si spazientisce qualcun'altro abbozza.Di certo non è intellettualismo,nè patina autoriale per improbabili bollini di qualità ad uso di blockbuster.Lee ci mette di fronte,credo,al perdurare del freddo,dell'anaffettività di chi ha sofferto e di chi soffre per non saper o poter aiutare il proprio amore(che siano figlie o fidanzati).Sì,il ghiaccio resterà,anche dopo la tempesta.
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