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The Surfer

Regia di Lorcan Finnegan vedi scheda film

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La recensione su The Surfer

di mm40
6 stelle

Un ricco imprenditore di mezza età porta il figlio a surfare in una remota baia australiana. In realtà ha organizzato la giornata per fare una sorpresa al ragazzo: l’uomo infatti sta per acquistare una megavilla su quella baia, che un tempo era la casa di famiglia. Ignora però che il luogo è popolato da una setta di surfisti attaccabrighe capitanati da Scally, sua vecchia conoscenza.

 

La cosa più sorprendente è il credito di scrittura: per quanto The surfer sembri una continuazione su binari paralleli di Vivarium, lavoro scritto (con Garret Shanley) e diretto da Lorcan Finnegan nel 2019 nonché film che ha consacrato il regista a livello internazionale, in questa occasione il Nostro si affida per la prima volta a un copione firmato da Thomas Martin: e fa benissimo. Sia nella scelta della storia che nella sua illustrazione, poiché la pellicola è un inquietante congegno kafkiano dal ritmo piuttosto serrato che si poggia sulle solide spalle di un protagonista oramai in stato di grazia, Nicholas Cage, scopertamente divenuto in questi ultimi anni – e a ragione – attore di culto. The surfer è un film ansiogeno, dalla narrazione in lento e inarrestabile crescendo, destinata ovviamente a esplodere nel finale; un’opera che vive a cavallo tra realtà e fantasia, alla quale pertanto non si possono fare più di tante domande sulla tenuta logica (altrimenti, come è evidente, alla prima volta che lo spettatore si chiede “ma perché non rinuncia e se ne va?” il lavoro perderebbe di qualsiasi appeal). Il lavoro procede come un romanzo di formazione dal sentore provocatoriamente religioso (la purificazione attraverso la sofferenza, l’idea di spogliarsi di ogni bene personale per raggiungere la beatitudine… radici del pensiero cristiano, ma non solo), indicando nella scena conclusiva un insospettabile messia – scena che rivela l’unico personaggio incorruttibile, che riesce a resistere a ogni tipo di privazione senza mai scendere a compromessi con la realtà che lo circonda, inevitabilmente condannato al sacrificio. Al tempo stesso The surfer è una parabola sull’eterna avidità umana e sull’insensibilità dei tempi moderni, sulla necessità (ma è davvero tale?) di chiudere gli occhi di fronte alla disperazione altrui per poter continuare a galleggiare e a vivere il proprio sogno. Altri interpreti: Julian McMahon, Rahel Romahn, Rory O’Keeffe, Nic Cassim. 6,5/10.

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