Regia di Ari Aster vedi scheda film
Eddington è un discreto pastrocchio lungo due ore e mezza, che per un'ora abbondante gira su sé stesso sotto la forma di un western alimentato dalla paranoia, poi, per l'altrettanta ora e più che resta, deborda in un thriller che fa tanto rumore ma si ingolfa - interminabile e innocuo - alla ricerca compulsiva del colpo di scena.

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Nel maggio del 2020, con il mondo in piena pandemia, lo sceriffo della contea di Sevilla, già in pessimi rapporti con l'omologo del confinante pueblo di Santa Lupe, entra in contrasto sempre più aperto con il sindaco uscente di Eddington, il paese che li comprende entrambi.
In un contesto che per garantire la sopravvivenza della specie ha portato a limitare i contatti reali tra gli esseri umani, la crescita esponenziale del web come terreno di coltura e generatore di (in)cultura ha permesso la proliferazione incontrollata e incontenibile di teorie di ogni sorta, sempre pronte a fare proseliti anche quando apertamente incompatibili con la logica e il buon senso. Con i social media ed i loro like a dettar legge e creare (l'illusione del) potere, a prevalere, più che la verità, è la versione della stessa fornita da chi ha la migliore platea, le migliori armi, o meglio ancora entrambe.

Mentre a Minneapolis la morte di George Floyd fa esplodere le proteste del movimento Black Lives Matter, a Eddington lo sceriffo Joe Cross (un Joaquin Phoenix imbolsito), conservatore e negazionista diviene presto il difensore d'ufficio - e quindi il beniamino - di coloro che per una ragione o per l'altra mal tollerano il distanziamento e le mascherine, percependo attorno alla propria figura una crescita di popolarità che lo porta a proporsi lui stesso come sindaco in contrapposizione a Ted Garcia (un Pedro Pascal in levare), ispanico e progressista, uscente ma ricandidatosi, finendo presto per scontrarsi anche con i manifestanti antirazzisti.
Ari Aster mette tanta carne al fuoco, ma la cottura risulta piuttosto disomogenea, troppo lenta nella prima parte, e a fuoco eccessivamente vivo nella seconda. Uscendo dalla metafora, Eddington è un discreto pastrocchio lungo due ore e mezza, che per un'ora abbondante gira su sé stesso sotto la forma di un western alimentato dalla paranoia, poi, per l'altrettanta ora e più che resta, deborda in un thriller che fa tanto rumore ma si ingolfa - interminabile e innocuo - alla ricerca compulsiva del colpo di scena.
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