Regia di Mauro Mancini vedi scheda film
Mani nude (2024): locandina
Terzo film da regista per Mauro Mancini, Mani nude racconta la storia di Davide (Francesco Gheghi), un ragazzo di buona famiglia che, all'uscita da una discoteca, viene rapito da un'organizzazione criminale e scaraventato nello spietato mondo dei combattimenti clandestini, in cui ogni singolo incontro termina con la morte di uno dei due avversari. Per il giovane, l'unica possibilità di sopravvivenza sarà quella di affidarsi all'aiuto del suo "allenatore", un uomo severo e di poche parole che tutti chiamano Minuto, qui interpretato da Alessandro Gassmann. Tra il neofita Davide e l'esperto Minuto, nascerà un legame particolare destinato a cambiare la vita di entrambi. Il film è tratto da un romanzo della scrittrice e fumettista Paola Barbato e si basa su una sceneggiatura dello stesso Mancini in collaborazione con Davide Lisino. Oltre a Gheghi e Gassmann, il resto del cast comprende Renato Carpentieri, nel ruolo del boss criminale, Fotinì Peluso, Giordana Marengo e Paolo Madonna.
Mani nude (2024): Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi
Mani nude è un film diviso in due parti nette. Nella prima assistiamo all'iniziazione del protagonista al mondo della lotta senza regole e facciamo la conoscenza delle figure che lo popolano. Il sangue tinge di rosso lo schermo mentre guardiamo Davide imparare a combattere, a uccidere, a perdere progressivamente il contatto con la vita che aveva una volta. Allo stesso tempo, restiamo incuriositi dalla figura di Gassmann, di cui sappiamo molto poco se non che è nel giro da diversi anni e che sembra aver totalmente smarrito il sentimento della compassione, se mai l'ha avuta. A farla da padrone è la violenza, del tipo crudo e realistico. Non c'è spazio per la pietà né per la morale comune, esiste solo l'istinto di conservazione ottenuto attraverso l'annientamento del prossimo sfidante. Mauro Mancini sa fare il proprio mestiere e gira combattimenti di buon impatto visivo, complice una valida scelta delle location, della musica di Dario Farini e del montaggio di Gianluca Scarpa. La pellicola prosegue veloce finché non si arriva alla seconda parte. Questa punta maggiormente sul dramma umano e i segreti dei personaggi vengono a galla. Tuttavia, è anche la parte più deficitaria a livello di sceneggiatura e di messa in scena. Certo, non manca il pathos né la recitazione e a tal proposito sia Gheghi che Gassmann sono stati molto bravi, ma la semplicità e la chiarezza, così incisive fino a quel momento, si piegano a situazioni che, per quanto interessanti, appaiono un po' forzate e banalizzanti anche se il limite non viene mai superato.
Mani nude (2024): scena
Si può asserire che Mani nude sia un film viscerale, che punta più al cuore che alla mente dello spettatore. Prima affascina con il male della brutalità e del sangue, poi accarezza con la fragilità dei rapporti umani, infine distrugge con il dramma. È una strategia semplice e popolare, che offre esattamente ciò che promette: nessun sottotesto, nessun messaggio nascosto. Eppure, una volta terminata la visione, i lividi rimangono. L'estetica c'è, le emozioni pure: tanto basta a soddisfare chi è alla ricerca di un bel film, perché questo è.
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