Regia di Mauro Mancini vedi scheda film
Mani nude (2024): locandina
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024 - AL CINEMA
Un ventenne viene prelevato a forza di notte, mentre si trova in discoteca, e viene letteralmente trascinato nel vano di un camion che lo conduce fino ad un piazzale sterrato, in una zona completamente desertica.
All'interno del freddo abitacolo si svolge un gioco brutale quanto tremendo, che va di pari passo con le macabre scommesse ad esso collegate: la vittima prelevata viene presa a botte senza un vero motivo, con l'unico scopo, da parte del picchiatore, di riuscire ad ammazzarlo prima dei suoi avversari o battendo suoi record precedenti. Stavolta però qualcosa va diversamente dal solito: la vittima prescelta, pur mingherlina ed apparentemente senza speranze, sembra in effetti soccombere, ma poi, in uno scatto d'orgoglio, riesce a difendersi e la spunta sul corpulento avversario, che crolla in sue veci.
Mani nude (2024): Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi
Mani nude (2024): Francesco Gheghi
Soprannominato Batiza (lo interpreta un accorato Francesco Gheghi), costretto a restare legato come un cane, a mangiare forzatamente per irrobustirsi, ad imparare ad utilizzare la propria rabbia come arma di attacco, ed indotto ad allenarsi costantemente per combattere a mani nude contro avversari presi come lui a caso per alimentare il gioco perverso di sconcertanti scommettitori, il giovane finisce per entrare in contatto con il ruvido e coriaceo individuo, conosciuto in quel girone infernale molto clandestino col soprannome di Minuto (Alessandro Gassman), in virtù del tempo medio occorso per resistere vivi quando era lui da giovane a combattere contro poveri sventurati presi a caso.
Tra i due, dopo una glaciale diffidenza, nasce e si sviluppa un sentimento che si trasforma quasi in qualcosa di natura filiale, mentre Batiza, che non potrà più far avere notizie ai propri familiari, dovrà imparare a convivere col lato bestiale che la situazione d'urgenza gli ha fatto sviluppare, rendendolo una sorta di belva omicida.
Mani nude (2024): Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi
Mani nude (2024): Fotinì Peluso, Francesco Gheghi
Ma il modo per debellare chi presiede quel perverso giro di incontri clandestini mortali, diventa l'unico motivo che induce Batiza a continuare a resistere, e la sola speranza per spuntarla è riprendere la vita che gli fu estorta.
Mani nude, titolo che fa riferimento ad un particolare efferato della crudele lotta organizzata dal clan clandestino efferato e senza alcun scrupolo, segna il ritorno di Alessandro Gassman a collaborare col regista Mauro Mancini dopo l'esperienza maturata con Non odiare (2020), presentato alcuni anni orsono al Festival di Venezia nella sezione della Settimana della Critica.
Il film, brutale ed efferato nel raccontare sviluppi macabri che sembra siano tratti da fatti realmente occorsi, raccontati a sua volta nel romanzo omonimo di Paola Barbato, purtroppo non funziona.
E non certo per l'alto tasso di violenza, di fatto coerente alla tematica, che contraddistingue la vicenda.
Mani nude (2024): locandina
Piuttosto per come essa si stempera una volta che i due personaggi protagonisti, costretti loro malgrado ad interagire, finiscono per mutare i rispettivi atteggiamenti, ostentando sentimenti che, tradotti in immagini e situazioni, rendono tutto il lavoro posticcio ed imbarazzante, fastidiosamente melodrammatico.
A risentirne anche la resa interpretativa di attori indubbiamente scafati e di razza come lo stesso Gassman o l'apprezzato Francesco Gheghi.
Ma, a voler vedere a fondo, persino un grande come Renato Carpentieri, impegnato ad impersonare il male assoluto insito nella figura quasi satanica del capo clan, si rivela una macchietta imbarazzante.
Il film urta, ma solo nel senso che procura fastidio, incapace di creare quel pathos che magari in un horror meno realista e più farneticante o greve avrebbe dato vita narrando simili brutalità in circostanze più naif, e forse ancora più improbabili, ma cinematograficamente più appetibili... probabilmente.
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