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Frankenstein

Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Frankenstein

di DeathCross
9 stelle

Non è quello che mi aspettavo, ma non per questo l'ho trovato deludente, anzi: del Toro rielabora il Romanzo di Mary Shelley (e sue precedenti trasposizioni, in particolare il dittico di James Whale) in maniera fortemente personale, facendo sentire tutta la sua Poetica, intimamente anti-autoritaria, realizzando un Gioiellino da gustare al Cinema.

Guillermo del Toro già nel 2007 parla del suo desiderio di portare (anche lui) sul Grande Schermo il Capolavoro di Mary Wollstonecraft Shelley Frankenstein e, una ventina d'anni dopo, riesce a farlo, ottenendo una buona accoglienza critica: purtroppo netflix punta su una distribuzione nelle sale molto, molto limitata (almeno prima della distribuzione sulla piattaforma).
Le mie aspettative a riguardo erano alte, anche se magari non speravo troppo: aver scoperto che la narrazione procedeva mostrando il punto di vista di Victor Frankenstein e della sua creatura, à la Rashomon, aveva rafforzato la mia speranza che del Toro, come già in passato con altre trasposizioni, avesse dimostrato di capire lo Spirito del Romanzo per poi rielaborarlo in maniera molto personale.
Devo dire che non è quello che mi aspettavo, a partire dalla divisione in due parti (più un Preludio), eppure non solo non ha deluso la mia persona ma, anzi, è stata pienamente soddisfatta. Non si replica il meccanismo Rashomon (buona cosa perché così posso sognare di rubare io l'idea) ma rielabora la struttura del Romanzo e anche di precedenti trasposizioni cinematografiche, in particolare Frankenstein e Bride of Frankenstein di James Whale, senza dimenticare che il progetto deltoriano è nato (anche) come risposta alla mancata valorizzazione della sceneggiatura di Frank Darabont in quello che poi è diventato il Mary Shelley's Frankenstein di Kenneth Branag. Insomma, del Toro rielabora Romanzo e precedenti sue trasposizioni in una nuova forma, con il racconto della Creatura che completa quello del Creatore, in cui già vediamo il suo vero peccato, l'arroganza autoritaria. Sostanzialmente è un film che va in coppia col precedente Pinocchio, soprattutto per il rapporto filiale che si delinea tra i due tragici protagonisti e per la natura immortale della Creatura.
Esteticamente molto affascinante, sia nelle Immagini sia nei suoni (e anche nelle interpretazioni attoriali), Frankenstein di Guillermo del Toro è un Gioiellino che intendo assolutamente rivedere al più presto, possibilmente ancora al Cinema perché è chiaramente nato per il Grande Schermo e non per Netflix.

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