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Touch

Regia di Baltasar Kormákur vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Touch

di alan smithee
3 stelle

locandina

Touch (2024): locandina

CINEMA OLTRECONFINE

Kristofer, un anziano ristoratore islandese da tempo vedovo, si trova compromesso da condizioni di salute in costante peggioramento, che lo condanneranno presto verso un epilogo di sofferenze e privazioni, e alla perdita progressiva della lucidità mentale. Quando un amico medico gli consiglia di mettere ordine nei suoi interessi ed affari in sospeso, Kristofer per prima cosa decide di chiudere a tempo indeterminato il vecchio ristorante sul mare ghiacciato del suo affascinante quanto impervio paese, ed intraprende, senza pensarci troppo, un viaggio alla ricerca del suo primo amore, scomparso improvvisamente oltre cinquanta anni prima.

La storia di un amore contrastato e pieno di incomprensioni, nacque a Londra, ove il giovane era giunto per studiare, invero senza profitto, materie economiche, motivato da scarse prospettive, e sbarcando il lunario come lavapiatti.

Fu presso un affabile ristoratore giapponese, che il giovane conobbe la figlia di costui, innamorandosene anche se già sentimentalmente impegnata.

Egill Ólafsson

Touch (2024): Egill Ólafsson

Kôki, Palmi Kormákur

Touch (2024): Kôki, Palmi Kormákur

Ma la giovane, nata nel 1945 poco dopo gli effetti devastanti dello sgancio della bomba atomica su Hiroshima, custodisce dentro di sé (raramente come in questo caso un simile termine appare più esatto) un segreto che la strazia e la induce alla fuga.

Solo ora che è anziano, i motivi della sparizione vengono a galla, dopo un lungo alternarsi di estenuanti e manierati, reiterati flashback e con lo svelamento di verità crudeli e chiarificatrici.

Diretto da un cineasta islandese piuttosto noto internazionalmente come è da anni Baltasar Kormákur, Touch è un didascalico ed affettato adattamento cinematografico del romanzo "Sotto la pioggia gentile" di Ólafur Jóhann Ólafsson, che interviene in produzione in veste di autore della sceneggiatura assieme allo stesso Kormákur.

Il film parla di molte cose, sin troppe, e la vicenda si snocciola tra ambientazioni solo sulla carta seducenti, che invece non riescono mai a coordinarsi lungo un compiuto e convincente filo conduttore. Touch si perde nel didascalismo laccato di una messinscena calligrafia e stucchevole come poche.

Egill Ólafsson

Touch (2024): Egill Ólafsson

Kôki, Palmi Kormákur

Touch (2024): Kôki, Palmi Kormákur

Sia che affronti tematiche culinarie, sia che si addentri nei meandri di una swinging London troppo poco valorizzata, sia mentre si concentra a dipanare il segreto che vincola gli incolpevoli individui concepiti nel periodo della bomba su Hiroshima, sia ancora che si soffermi sullo struggimento emotivo di una storia di innamoramento complicata da questioni di ceto ed etnia, il film si rivela soprattutto un concentrato di stucchevolezza fastidiosa ed irritante, molto fine a se stessa.

D'altro canto , anche scorrendo la nutrita filmografia del prolifico è da alcuni apprezzato autore nordico, attivo spesso anche negli USA con opere mainstream, emergono lavori quasi sempre di non marcato ed indiscutibile valore artistico, o comunque davvero poco fondamentali (citerei a suffragio di ciò Beast - 2022, Resta con me - 2018, Everest 2015, Cani Sciolti - 2013).

Non fa eccezione questo edulcorato, sfiancante e addirittura frigido Touch, che non sa avvincere nemmeno scandendo narrativamente, con gli accennati estenuanti flashback molesti, colpi a sorpresa uno dopo l'altro, né creare pathos o situazioni dalle caratteristiche minimamente erotiche, altrimenti pertinenti ed auspicabili nel raccontare con coerenza una storia d'amore e passione osteggiata da circostanze funeste e da tanta sfortuna.

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