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Presence

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Presence

di ANdaMI
7 stelle

locandina

Presence (2024): locandina

 

Secondo film di Steven Soderbergh ad essere distribuito nelle sale italiane nel 2025, dopo Black Bag - Doppio gioco, Presence ci è stato venduto dal marketing come un horror da brividi. Tuttavia, le parole con cui la pellicola è stata descritta sono abbastanza distanti dalla realtà, perché questo non è affatto il film che uno spettatore amante dell'horror potrebbe immaginarsi. E dire che la trama è la più stereotipata possibile considerato il genere a cui appartiene. Una famiglia americana, composta da padre, madre e due figli, un maschio e una femmina, si trasferisce in una casa nuova senza sapere che uno spirito invisibile già la abita. La presenza ultraterrena non tarderà a manifestarsi, incutendo timore, ma non solo, nei nuovi proprietari. Fino a qui, tutto già visto e sentito. La sceneggiatura, opera del celebre David Koepp, rimanda a una miriade di storie del terrore di cui tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo fatto esperienza tramite i più disparati mezzi di intrattenimento.

 

Dove sta la novità allora? La risposta non va ricercata nella scrittura, bensì nella regia. La peculiarità di Presence sta nello sguardo. Il film è, infatti, interamente mostrato dal punto di vista del fantasma. Tutto quello che noi vediamo è ciò che la presenza stessa sta osservando in quel momento. In altre parole, l'occhio della telecamera e, di conseguenza, quello di noi spettatori, coincide con la visione spettrale. Noi ci spostiamo con lei, osserviamo i personaggi con lei, scopriamo la verità insieme a lei. Sotto un profilo tecnico, ciò si traduce in numerose scene girate in continuità e intervallate da stacchi neri a cui spesso corrispondono slittamenti spaziali e temporali. In apparenza può sembrare una visione confusa, spezzata e, per certi versi, frustrante. Ma man mano che le vicende proseguono tutto diverrà più chiaro, i colpi di scena non mancheranno e la voglia di svelare il mistero aumenterà vertiginosamente, fino a un finale d'effetto che funziona molto bene, anche se la sua comprensione prevede lo scavalcamento delle leggi della fisica, compito arduo ma sempre affascinante.

 

Soderbergh, impugnata un'idea originale e sempre armato della voglia di sperimentare, si inserisce in quel tipo di cinema che riflette il piacere voyeuristico di spiare le vite degli altri, per poi scoprire come la tipica famiglia americana benestante nasconda più sfumature di quanto la buona società non voglia riconoscere. C'è un non so che di gradevole nel disossare gli scheletri nell'armadio di questi quattro membri della famiglia e le loro personalità non tardano a farsi riconoscere, tra un padre premuroso ma sull'orlo di una crisi di nervi e una madre in carriera che ama e loda il figlio maschio mentre si mostra fredda negli atteggiamenti con la figlia femmina, per non parlare dei due adolescenti stessi. Una ragazza riservata con alle spalle problemi di droga e un ragazzo che eccelle negli studi ma che fatica a tenere a bada il proprio ego. Cosa hanno a che fare queste comuni persone e i loro drammi personali con la presenza? E, soprattutto, cosa ci fa essa lì e perché non lascia mai la casa? La narrazione frammentata di Presence non mancherà di fornire le adeguate risposte ma la bellezza del film sarà proprio l'attesa dello svelamento, nel frattempo condita da trucchetti registici che non si vedono tutti i giorni. Attenzione però, la verità sarà tutto fuorché scontata e la piega che gli eventi prenderanno ci porterà inevitabilmente a ripensare al nostro modo di vedere i vivi e i morti, ciò che si vede e ciò che non si vede.

 

Con Presence, Soderbergh fornisce una nuova prospettiva da cui godere il genere horror. Un esperimento tecnico e stilistico riuscito e interessante, particolarmente apprezzabile da chi presta molta attenzione a come un film viene girato. Per tutti gli altri, resta un film di mistero particolare e intrattenente, complice una durata sotto la media che lo fa scivolare via senza pesantezze di sorta.

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