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Presence

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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Carlo75

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Presence

di Carlo75
6 stelle

La famiglia Payne affronta una tragedia. La figlia Chloe è traumatizzata dalla morte dell'amica Nadia. Iniziano a verificarsi fenomeni inspiegabili, percepiti in modo diverso dai vari membri della famiglia. Ryan, il Male: Chloe inizia una relazione con Ryan, un ragazzo che si rivela essere pericoloso e manipolatore, con intenti violenti verso di lei.La presenza, rivelatasi essere lo spirito del fratello Tyler, interviene per proteggere Chloe, facendo cadere una bevanda drogata destinata a lei.Durante l'assenza dei genitori, Ryan droga Tyler e cerca di aggredire Chloe, ma la presenza interviene in un climax di scontro. Nello specchio antico, la madre Rebekah e lo spettatore vedono finalmente il volto di Tyler, confermando la sua identità e il suo ruolo salvifico. La macchina da presa si allontana dalla casa, e il punto di vista del fantasma si dissolve. La "presenza" ha raggiunto il suo scopo, avendo protetto Chloe e rivelato la verità. Il film non è tanto sull'essere spaventati da un fantasma, quanto sull'affrontare i propri demoni interiori e il male che si annida nel mondo, in un'esperienza immersiva che trasforma lo spettatore in un coinquilino della colpa e della memoria.  Il film collega la capacità di percepire lo spirito al trauma. Chloe, vulnerabile per la morte dell'amica e la freddezza della madre, diventa sensibile alla presenza. Lo stesso avviene per la madre, Rebekah, che riesce a "vedere" il figlio solo dopo la perdita. "Presence" nega i paradigmi classici dell'horror, spostando la paura dal fantasma (che è protettivo) al mondo esterno, incarnato da Ryan, il vero antagonista, e ai demoni interiori dei personaggi. Viene esplorato un ribaltamento dei ruoli tradizionali, con un padre più sensibile e una madre più cinica e focalizzata sulla carriera. Il film suggerisce la necessità di creare dinamiche familiari sane basate su confronto e aiuto reciproco. La "presenza" agisce come uno "spettatore spirituale", simile allo sguardo onnipresente della tecnologia e dei social media, influenzando e "vedendo" le vite degli abitanti. L'identità di ciascuno, vivo o fantasma, si costruisce nel rapporto con gli altri. Il viaggio del fantasma Tyler è un percorso di auto-riconoscimento, culminante nel vedere se stesso nello specchio e nel compiere un atto di espiazione.  "Presence" è un'opera complessa e percettiva che usa l'archetipo del fantasma per esplorare temi universali, mostrando come il trauma apra alla percezione, il male possa venire da ogni direzione, e l'identità si formi nel legame con gli altri.

locandina

Presence (2024): locandina

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