La recensione su Werewolves

di alan smithee

3 stelle

AL CINEMA

"La mia casa è un luogo sacro. Io devo proteggere me stessa e chi ci abita! Io sono una combattente...

Io mi piego ma non mi spezzo.

Non ve lo ripeterò: andatevene o ucciderò chiunque tenti di entrare in casa mia!"

Guai a fare arrabbiare la perfetta padrona del focolare famiare.

Nemmeno i lupi mannari se lo possono più permettere e questo horror involontariamente demenziale si sforza in tutti i modi di esporre le motivazioni. Oltre a raccontarci mto velocemente che la luna ha iniziato ad irradiare una luce spettrale potente che ha provocato mutazioni devastanti tra gli umani che si trovino accidentalmente esposti al suo luminescente riverbero notturno. Sempre narrativamente molto frettolosamente, ci viene mostrato come un malaugurato incidente in laboratorio, conduca alla libertà alcuni tra gli umani trasformati in lupi.

Un manipolo di scienziati sopravvissuti, tra cui il baldo Frank Grillo e sexy collega, si danno alla fuga dal gruppo di lupi mannari, usando lo spray da loro brevettato per proteggersi dai raggi lunari che sempre più ringalluzziscono i perfidia lupi.

Sotto la luce spettrale della nostro satellite, ne succedono di tutti i colori, tra i quartieri di una città ricostruita alla bell'e meglio in studio e tra stanze di laboratori e case barricate per resistere alla minaccia dei licantropi: un lupo addirittura si prende cura di lavarsi la faccia dopo che la spavalda scienziata gli ha spruzzato lo spray anti trasformazione.

Il coraggioso Grillo ad un certo punto suggerisce alla bella cognata di regolare il timer dell'orologio per sapere quando albeggierà, permettendo quindi al vanesio Frank Grillo di pavoneggiarsi muscoloso e in testuggine addominale dopo che l'alba l'ha restituito umano... Che filmaccio scassato questo Werewolves!

E che regista farlocco questo Steven C. Miller, colpevole di aver devastato negli ultimi anni carriere di attori anche assai famosi, famelici ed avidi di copioni spazzatura come Stallone, Willis, Cage, Cusack....

Probabilmente era una decina d'anni che non arrivava in sala una ciofeca simile a questo horror: sottraendo, tra l'altro, presioso posto alle decine di pellicole decisamente migliori (ci vuole davvero poco), che, al contrario di questa, non riescono a trovare una distribuzione.

E che ridicoli questi lupi mannari dal nasi all'insù alla francese!

Gli effetti speciali, se ancora così possiamo considerarli, sembrano di manifattura meccanica (se non addirittura comparse dentro rozzi costumi) come si fosse voluto scientemente omaggiare il buon caro Carlo Rambaldi de Un Lupo Mannaro Americano a Londra, indimenticato gioiello (quello si!) di John Landis. Probabilmente nel 1982, ovvero l'anno successivo al citato gran horror demenziale, questo film, nonostante la pochezza dello script, non avrebbe sfigurato dal punto di vista visivo.

Oggi appare senza altra possibilità di fraintendimento, come una autentica farsa involontaria ed imbarazzante.

Chiudi

Ti è stata utile questa recensione? Utile per

3 utenti.

chiudi

Per te? Sì