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Ho visto un re

Regia di Giorgia Farina vedi scheda film

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La recensione su Ho visto un re

di mm40
6 stelle

Nel 1936 un podestà fascista in Abissinia prende in ostaggio il ras – sostanzialmente: il re – locale e lo porta con sé al ritorno in Italia, come schiavo. Lo mette quindi dentro a una enorme voliera nel giardino di casa sua, cominciando ad attirare la curiosità di amici, conoscenti e soprattutto del piccolo Emilio, figlio del gerarca. Nasce così un’inattesa e proficua amicizia tra il bambino e il “negro”.



Quinta regia in lungometraggio (quarta per il cinema) di Giorgia Farina, Ho visto un re è un quadretto ironico e dissacrante dell’Italia del ventennio fascista che si basa su un espediente originale – la cattura e la deportazione in Italia di un ras etiope, durante l’infame campagna di Abissinia – per raccontare le assurdità nascoste sotto al tappeto di un periodo storico che, nel 2025, è pericolosamente vicino al suo ritorno (e non solo nel Belpaese, ma questo sarebbe un discorso troppoi lungo e fondamentalmente fuorviante, da affrontare ora e qui). Ho visto un re è la parabola lieve, appena appena sopra le righe di un’amicizia impossibile, quella tra un bambino (innocente, vittima del fascismo) e un “negro” (innocente, vittima del fascismo) che trovano come unico potenziale alleato una donna (innocente, vittima del fascismo); insomma, la severa, intransigente critica al patriarcato che tanto va di moda inserire nel cinema di questi anni trova largo spazio anche in questa pellicola: ma per una volta quasi senza forzatura logica alcuna. Perché nel copione che la regista firma insieme a Walter Lupo e Franco Bernini (da un soggetto della sola Farina) funziona bene o male tutto: i personaggi, le situazioni, i dialoghi raramente risultano pretestuosi (magari la scena in cui si denuncia l’omofobia del fascismo può sembrare posticcia… ok, senza il “magari”, ma il messaggio è comunque importante e centra il bersaglio) e la visione è dunque scorrevole nei quasi cento minuti di durata del lavoro. Il cast è ben equilibrato e tutti gli attori sono al posto giusto: Sara Serraiocco, Edoardo Pesce, Gabriel Gougsa, Lino Musella, Blu Yoshimi e il piccolo Marco Fiore sono i principali. 6/10.

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