Regia di Uberto Pasolini vedi scheda film
Com'è cupa la realtà del mito... un film che cerca di rendere realistico il mito ma che finisce per fare di una realtà cruda, sanguinosa e disperata un mito tutt'altro che reale (Oddio, sono diventato Marzullo!)
Il film di U.Pasolini, decisamente curato e con perizia denudato delle strafalcionerie epico-mitologiche, ci restituisce un Ulisse totalmente piccolo, snudato, spaesato, sfinito, puzzolente e invecchiato (e quindi anche verosimile).
E' evidente che per la sensibilità moderna le narrazioni epiche, come quelle religiose, non sono più accettabili.
Quel che vediamo allora è la "nuda realtà" di personaggi che hanno cavalcato i secoli e si sono sedimentati nella memoria collettiva.
Via ogni aura sovrannaturale e, appunto, epica, sostituita da una dimensione imbarazzantemente umana, limitata, spaesata, senza predestinazioni, magie, divinità ecc. fino a rendere quei miti degli sfigati che vivevano nell'antichità ancora peggio di quanto tutti noi viviamo nelle nostre vite moderne.
Un film che sembra avere per tema appunto la demolizione dei miti, degli ideali, delle grandi imprese, dell'eroismo, della fedeltà eterna....
Qui invece ci nutriamo di sguardo disilluso, confuso, triste e, in fondo, senza gioia né speranza. Ma, del resto, si sente la rabbia e la voglia di sbugiardare quelle balle e farle a pezzi.
Così, però, divento molto triste e mi chiedo se quegli archetipi avessero proprio nella loro aura mitica il loro valore. Vederli sviliti e riportati a una indecente pochezza è la forza di questo film.
Il problema è che venti, trenta anni fa questo atteggiamento mi faceva sentire "liberato" da falsi miti, ora invece prevale un senso di tristezza, come se agli ultimi eroi e miti a cui abbiamo creduto fosse stata tolta ogni credibilità, lasciandoci in una mare di m... realtà poco entusiasmante.
Ah non lo so, tutto poi è condito da anacronismi, impuntature femministe di Penelope, Telemaci biondoni in crisi edipica di identità, un fracco di attori con carnagione bianca bianca oppure neri (a Itaca?), mura di palazzo un po' troppo alte...
Insomma, un film sulla fine delle illusioni ma pieno di illusioni...
un branco di umanità in penosa balia degli eventi.
E forse da qui dobbiamo ripartire, purtroppo...
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