Regia di Uberto Pasolini vedi scheda film
Trama del film: Odisseo, dopo una guerra decennale e anni di peregrinazioni approda alla sua isola. Egli non
e' piu' l'eroe invincibile, l'abile stratega, il Re che il suo popolo sperava di veder tornare...
Solo, senza i suoi valorosi compagni d'arme, senza il vascello, beni, bottino di guerra : e' soltanto un uomo ferito,stanco di tante battaglie,
che desidera soltanto la sua casa e la sua famiglia.
Eumeo, il suo fido guardiano dei maiali,( un bravissimo Claudio Santamaria) in un primo momento non lo riconosce, ma non gli nega
un tetto, delle cure, del cibo.
Come avrebbe fatto il suo Re , con qualunque naufrago o esule fosse approdato ad Itaca.
Spogliato delle sue vestigia, Ulisse non viene riconosciuto da nessuno...solo il vecchio e fedele Argo gli fa' le feste, prima di spirare...
Da quel momento significativo, Eumeo diventa il suo primo alleato. Un amico fidato che lo rimette in forze e lo sprona a riprendere in
mano la spada, o per meglio dire, il suo leggendario arco.
Ulisse dovra' di nuovo combattere per riconquistare il suo Trono, e, con esso, il suo onore, la sua dignita', che i nobili Proci
avevano calpestato, depredando Itaca e maltrattando il suo popolo.
Giudizio critico: L' immortale figura di Ulisse e la sua avventura hanno ispirato un infinita' di artisti e letterati: da Dante a Kafka, da
Cesare Pavese a Virgilio, da Jorge Luis Borges a Kavafis, da Giovanni Pascoli a Gabriele D'Annunzio, da Ugo Foscolo a Wallace
Stevens, da Umberto Saba a James Joyce.
" Ma se un Re volessimo avere, te solo vorremmo avere, te che sai mille vie"
Non di meno, sono stati innumerevoli i registi e sceneggiatori conquistati dalla figura di questo eroe , senza pace e senza patria...
Ricorderemo soltanto la migliore , a nostro avviso, trasposizione filmica seriale.
Si tratta dell' Odissea di Mario Bava e Franco Rossi, sceneggiato televisivo prodotto dalla Rai nel 1968 e trasmesso piu' volte, con
enorme successo di pubblico e critica.
Ulisse, diremo subito, ad una rilettura moderna, rappresenta l' insoddisfazione , l'inquietudine dell'essere umano, la sua ribellione agli
Dei e al Fato nefasto.
Ma egli , come rivalsa, e' anche l'astuzia che prevale sulla forza, la sfida prometeutica alle divinita' ( il duello con Nettuno e Polifemo)
la voglia infinita di scoperta di nuovi orizzonti, la curiosita' verso il naturale ed il soprannaturale ( la discesa negli Inferi).
Pasolini sceglie di ritrarre un Ulisse profugo e straniero, debole e nudo che stimola solo la Pietas dei giusti e il disprezzo dei Proci
ricchi ed arroganti...
Anche nella scelta del cast il regista sceglie due grandi attori...di mezza eta' : il carismatico Ralph Fiennes, la dolce e paziente Penelope
di Juliette Binoche...
Quando Eumeo scuote Ulisse dal suo torpore, nasce in lui la voglia di vendetta.
Il desiderio di ogni uomo ( quindi anche un esule, un immigrato, uno straniero, un povero..) di avere il rispetto di se' stesso, di difendere
la sua famiglia, la sua casa, i suoi amici, la sua terra.
Un grande film, scarno ma potente, una cruda rilettura di un Poema antico, una denuncia fiera verso tutte le guerre, tema purtroppo
attuale ieri come oggi.
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