Regia di Uberto Pasolini vedi scheda film
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
La regia prova di tutto ma resta posticcia, come posticcio il risultato. Si salva solo il protagonista. 5.5
commento di fra_pagaDopo film dal ricercato rigore etico e dalla messinscena posta al limite del minimalismo, Uberto Pasolini si cimenta con un film di più ampio respiro internazionale. Una differenza che se non porta ad un esito filmico migliore, lo conferma come un cineasta dal tocco "umanista". In "Itaca", infatti, le miserie umane prevalgono sulle gesta degli Dei.
commento di Peppe ComuneCom'è cupa la realtà del mito... un film che cerca di rendere realistico il mito ma che finisce per fare di una realtà cruda, sanguinosa e disperata un mito tutt'altro che reale (Oddio, sono diventato Marzullo!)
leggi la recensione completa di robgorharUn Ulisse più umano, riflessivo e poco glorificato.
leggi la recensione completa di imperiormax89Resoconto cupo e realistico dello sterminio dei Proci, invasori di Itaca e pretendenti alla mano della regina Penelope (Juliette Binoche), in cui non mancano i difficili rapporti fra il redivivo Ulisse (Ralph Fiennes) con il figlio Telemaco (Charlie Plummer). Ralph Fiennes si cala nei panni dell'eroe di Omero, come se stesse recitando Shakespeare.
leggi la recensione completa di Marco PoggiUn Ulisse accolto con poco entusiasmo dalla moglie e dal figlio, meno eroe e più emotivamente fragile, ma non meno fisicamente possente da far strage dei prepotenti ed arroganti Proci. Ottimi Fiennes e la Binoche, bella la fotografia. Regia convenzionale ma accettabile. 3 stelle e mezzo
commento di xale78xOdisseo è un uomo, un eroe. Ma che cosa è un eroe? Che uomo è diventato? Una brillante rivisitazione del mito, senza dei, senza magia. Solo passioni: dolore, paura, vergogna. Lo spettatore è costretto a fermarsi a guardare dentro le capanne dei poveri abitanti di Itaca, impauriti e consunti dalla fame. La guerra è vista dal basso e ripugna, il
commento di crocorigaLa storia può sembrare sempre la stessa, ma l'interpretazione dei due protagonisti è spettacolare e quasi di stampo teatrale.
commento di LordClam