Regia di Radu Jude vedi scheda film
Ad opera del regista e sceneggiatore Radu Jude, il camaleontico lungometraggio Do Not Expect Too Much from the End of the World è divenuto in breve tempo uno dei passaparola di tendenza tra i cinefili e specialmente tra gli abbonati della piattaforma streaming MUBI, la quale ha ben gestito la distribuzione online del progetto indipendente dell'autore rumeno.
Do Not Expect Too Much from the End of the World (2023): Ilinca Manolache
Bucarest. La casting director Angela sta cercando delle figure da immortalare in una video-intervista dedicata alla sensibilizzazione della sicurezza sul lavoro: durante la sua ricerca, comprendente chilometrici viaggi in auto con la radio ad alto volume, Angela realizza video su Tik Tok, spesso infarciti da un linguaggio volgare ed uno sfondo sessuale, con il filtro facciale raffigurante il controverso imprenditore statunitense Andrew Tate.
Do Not Expect Too Much from the End of the World (2023): scena
Il compito di Jude non è soltanto quello di descrivere la realtà di una Bucarest sempre più spoglia, attorniata da una mediocre decadenza politico-culturale, bensì di trattare con decisa schiettezza la figura del lavoratore medio, schiacciato continuamente dalla precarietà e dalle grandi imprese che divorano le sue membra secondo per secondo. Complice del discreto successo della pellicola nell'underground europeo è lo stile registico: Rude cambia violentemente i ritmi di montaggio rallentando la velocità delle clip, passando da un rapporto all'altro e decantando il senso del racconto con un bianco e nero tremendamente ispirato. Sembrerebbe quasi di vedere Clerks in una salsa ancor più grottesca, raccapricciante e demenziale.
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