Regia di Tim Burton vedi scheda film
Il mio sesto senso di cinefilo mi aveva avvisato più volte: "non ti avvicinare a Beetlejuice Beetlejuice! Piuttosto ubriacati, fai una colonscopia, datti fuoco!". Purtroppo, in un momento in cui il mio sesto senso dormiva, ho assistito a questo scempio di un'ora e tre quarti, che non solo è un frullatore di niente ma, soprattutto, incide in lettere d'oro la lapide della morte artistica di Tim Burton. E questa, sinceramente, è la cosa che fa più male. Il seguito del film cult del 1988 (!), quando Burton era in piena esplosione artistica, NON era da fare, ma evidentemente Tim doveva pagare lo stipendio arretrato del suo giardiniere, altrimento non si spiega. "Beetlejuice Beetlejuice" è pornografia della CGI che manco i film Marvel, dove tutto è spinto all'eccesso in un accumulo senza senso di maschere e mascherine come in una falsissima parata di Halloween. La trama non esiste e tutto si risolve a un cartone animato con attori umani, anche importanti, che prova a ricalcare qualcosa dall'episodio originale ma con una totale assenza di anima, come se quell'inutile attrice della Bellucci (ah, l'amore! o ex amore!) gliela respirasse via, come fa nel film. Una giostra fracassona per spettatori del livello mentale di un adolescente andato a male, fra Playstation e pasticche di Roipnol. Non so perché lo abbia visto tutto, ma è un sabato vuoto e febbricitante, sarà per quello. Vilipendio di cadavere, quello del 1988.
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