Regia di Tim Burton vedi scheda film
Recuperate piuttosto l'originale.
Rivisto oggi, il film originale del 1988 è caruccio, ma non è che sia questo capolavoro. Dopo oltre 35 anni, ecco il seguito: c’è ancora la Winona Ryder, allora ragazzina minorenne, c’è Michael Keaton che, complice il trucco, sembra sempre uguale, c’è pure la tipa che nel primo film faceva la matrigna della ragazzina e oggi è 70enne. Buono l’inserimento della new entry Jenna Ortega, perfetta per la parte, mentre suscitano tristezza i personaggi e i risultati per la Bellucci (oggi compagna del regista) e per Willem Dafoe, con la prima che dovrebbe essere il nuovo villain (ruolo poi quasi dimenticato in sceneggiatura) e l’altro il momento comico del film, ma suscita solo pena e sconcerto.
Il film è un filmetto, che regge fino a che regge, anche se tutto quanto accade è telefonato e prevedibile, sempre sul limite del tracollo qualitativo. E’ invece proprio nella ultima mezz’ora che tutto va a remengo, va tutto in vacca, sembra quasi non ci sia più controllo su ciò che accade, il film diventa un casino e un minestrone di trovate fallimentari. C’è pure un tentativo molto maldestro di rifare la scena dei posseduti che cantano e ballano, un’imitazione penosa della Banana Boat song, con esiti imbarazzanti. Eppure questo film, che per me è da 4/5, è arrivato fino al secondo posto della classifica di incasso settimanali, in Italia; ancora meglio nel mondo, dove è stato un buon successo economico. Così tanta critica l’ha promosso che vien quasi l’idea di avere visto un altro film. Vabbè, de gustibus si dice, in questi casi.
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