Regia di Julius Onah vedi scheda film
Captain America: Brave New World (2025): locandina
Siamo ormai giunti al trentacinquesimo film del Marvel Cinematic Universe e la Disney sembra faticare sempre di più a sfornare prodotti degni di essere ricordati. Questo Captain America: Brave New World, quarto episodio dedicato al supereroe a stelle e strisce, è purtroppo l'ennesimo filmetto buono giusto per una serata spensierata tra amici che non hanno alcuna voglia di sorbirsi qualcosa di vagamente impegnato o impegnativo. Chiunque sia a conoscenza del progetto editoriale iniziato nel lontano 2008 con il primo film di Iron Man sa perfettamente come, al fine di comprendere appieno tutte le informazioni contenute in questa pellicola, sia necessario aver visionato tutti i trentaquattro film precedenti ma questa volta, proprio come accaduto per il Doctor Strange firmato da Sam Raimi, i fatti narrati sono collegati anche alla serie televisiva (esclusiva Disney +) The Falcon and the Winter Soldier. E quali sono i suddetti fatti narrati? Sam Wilson (Anthony Mackie) ha preso il posto di Steve Rogers come nuovo Capitan America e ha giurato fedeltà al presidente americano Thaddeus Ross (Harrison Ford), del quale non condivide però la linea politica. Tuttavia, quando una minaccia che agisce nell'ombra rischia di sconvolgere gli equilibri mondiali, il super-soldato alato dovrà mettere da parte le proprie perplessità al fine di proteggere la nazione americana, e forse anche il resto del pianeta.
Brave New World è un film complessivamente difettoso, con una regia goffa che visibilmente risente dei problemi che ne hanno accompagnato la realizzazione. Ciononostante, di azione ce n'è tanta e il ritmo è decisamente sostenuto. In altre parole, la pellicola non annoia mai completamente, non si perde in troppe chiacchiere e fa di tutto per sorprendere, anche se i colpi di scena e il climax non smuovono troppo l'animo avventuroso dello spettatore, capace di prevedere l'esito di ogni azione in qualunque momento. La cosa più riuscita è senza dubbio l'Hulk Rosso in cui si trasforma il presidente Ross / Ford verso la fine della storia. Sarà che la campagna marketing ha puntato quasi tutto su di lui, fra trailer, locandine, spot pubblicitari di varia natura (dunque non è nemmeno uno spoiler la metamorfosi del personaggio) ma una volta giunto sullo schermo fa piacere goderselo in tutta la sua computer grafica, per nulla memorabile ma d'effetto. E poi Harrison Ford è sempre Harrison Ford. Per quanto riguarda il protagonista, è semplicemente un eroe che fa ciò che deve essere fatto, ossia salvare tutto e tutti, senza infamia e senza lode. Il resto del cast non fa nulla per rendersi memorabile, specialmente l'aiutante Falcon interpretato da Danny Ramirez, una vera macchietta. Inoltre, sinceri complimenti alla produzione, al regista Julius Onah e ai numerosi sceneggiatori (ben 5) per essere riusciti a sprecare totalmente la bravura di Giancarlo Esposito, il cui personaggio vale poco e niente nel film. Infine, il cattivone è l'esatta copia del protagonista, solo al contrario, è un nemico che si comporta da nemico. Le motivazioni dietro al suo comportamento ci sono, ma è la banalità a contraddistinguerle. La novità non è troppo di casa con Disney ultimamente.
L'ultimo sforzo del fantasmagorico universo Marvel è davvero poca cosa, specie se paragonato ad altri cine-fumetti di ben maggiore spessore. Risulta passabile se visto in sala o nei momenti giusti, quelli in cui non si sa cosa fare e ci si abbandona al primordiale piacere delle immagini luminose. Certo, di tutti i prodotti MCU è tra quelli che resterà di meno nei ricordi del pubblico. Pazienza. Per il 2025 sono in uscita altri due film di questo tipo, vale a dire Thunderbolts* e I Fantastici Quattro - Gli inizi. Il primo è previsto per maggio, il secondo per luglio. Tanto vale puntare su questi, perché Brave New World è già passato e si è a malapena fatto notare.
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