Regia di Karim Ainouz vedi scheda film
L'ultima regina - Firebrand (2023): locandina
FESTIVAL DI CANNES 77 - CONCORSO / AL CINEMA
Karim Aïnouz, regista brasiliano dell'indimenticato La vita invisibile di Bernice Gusmao (2019), e del successivo al presente film, l'interessante Motel Destino 2024), nel 2023 ha presentato al Festival di Cannes, che lo ha accolto in Concorso, un biopic storico con cui il regista si allontana dal suo paese, dal presente e da ciò che sembra essergli più affine e ci romanza la vicenda storica e di tribolata esistenza di Catherine Parr, sesta moglie di Enrico VIII, dopo divorzi e decapitazione occorse alle precedenti, sventurate consorti.
Se la vita dell'efferato monarca inglese è colma di vicissitudini e macabri risvolti, non sempre suffragata da una certa ufficialità, il film internazionale di Ainoux, la cui sceneggiatura deriva dalla trasposizione del romanzo del 2013 intitolato La mossa della regina di Elizabeth Fremantle, si concentra sui risvolti torbidi di questo ennesimo matrimonio del sovrano, e nel farlo il film si prende molte libertà con placida disinvoltura, e romanza risvolti che la storia ufficiale probabilmente non riuscirà mai appieno a giustificare, esulando da atti e guerre passate alle cronache della storia.
L'ultima regina - Firebrand (2023): Alicia Vikander
L'ultima regina - Firebrand (2023): Jude Law, Eddie Marsan
La vicenda verte sulla stretta amicizia che Catherine stringe con la ostica e pericolosa (per le sorti del regno) predicatrice Anne Askew.
Una tosta che incitava alla ribellione contro l'autorità, e che, in conseguenza di ciò, verrà accusata del delitto più facile da attribuire, ovvero l'eresia, che la conduce rapidamente al patibolo. Anche Catherine rischia grosso, e, in odore di condanna, pure lei come eretica, riesce tuttavia a salvare la pelle ad un passo dalla forca, con una svolta romanzata più utile al film che al rispetto dei fatti storici realmente occorsi.
L'ultima regina - Firebrand (2023): Alicia Vikander, Jude Law
L'ultima regina - Firebrand (2023): Alicia Vikander
Non solo per questo, Firebrand si rivela un gran polpettone, e, provenendo da un apprezzato regista come Karim Aïnouz, guadagnato stima e consensi col già menzionato "Euridice Guismao", la delusione brucia anche più del dovuto.
Lo sfoggio di abiti da gran scena e dettagli di vita di corte non aiuta a cancellare le grosse riserve che il film evidenzia.
Tra i personaggi di un cast di rilievo, in cui primeggia una poco adatta, seppur volenterosa Alicia Vikander dal volto troppo distante dai canoni dell'epoca, la figura tronfia e iraconda di Re Enrico VIII è responsabilità di un Jude Law mai cosi ferino, insolitamente brutale e prepotente, divorato da una cancrena che lo rende ancora più vendicativo, sospettoso ed efferato.
Per quanto sopra le righe, Law offre qualche pulpito di novità all'interno di un film in costume invece bolso e manierato che quasi sempre annoia.
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