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Sympathy for the Devil

Regia di Yuval Adler vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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La recensione su Sympathy for the Devil

di Ted_Bundy1979
6 stelle

Fosse soltanto a livello visivo, per la fotografia di Steven Holleran e un impianto illuminotecnico a led, il primo realizzato seguendo una nuova tecnologia in studio di estrema resa cromatica, pastosa e caramellosa, tutta in notturna come per la cronologia degli avvenimenti in tempo reale, e della durata del film, saremmo dalle parti dell'arte. E comunque ad un ivello arricchito di quello che circa venti anni fa riuscivano in notturna a fare praticamente soltanto Michael Mann e Dion Beebe o Paul Cameron con le prime RED digitali Sony, in "Collateral".

Associazione naturale anche perché l'ambientazione medesima è in una automobile con due uomini a bordo per quasi tutto il tempo. L'apparentemente mansueto e innocuo David Chamberlain(un ottimo Joel Kinnaman per gli esperti e con memoria del cinema italiano, da sempre qualcosa ha del giovane Fabio Testi), che sta guidando la sua auto verso un ospedale, dal quale la moglie parla al telefono durante il travaglio per il loro primo figlio. 

Improvvisamente come si conviene, un uomo misterioso "Il Passeggero" e interpretato  da un meravigliosamente sopra le righe Nicolas Cage con i capelli rosso fuoco diavoleschi(sua invenzione del ruolo) e giacca amaranto-granata con bavero scuro da avere subito, sale sulla macchina e lo "dirotta" verso la sua destinazione, puntandoli una pistola e facendogli pescare delle carte da un mazzo, apparentemente sapendo qualcosa, poi dimostrando che è sempre molto di più, dello stesso David e della sua vita "precedente", a questa nuova da "family man" che si sta costruendo. 

Una figura talmente incisiva e apparentemente molto malvagia, così squilibrata da uccidere un poliziotto della stradale che li aveva fermati, a sangue freddo svuotandoli un intero caricatore come nemmeno il John Ryder di "The Hitcher- La Lunga Strada della paura"; che sembra quasi una possibile proiezione mentale della mente sdoppiata di David, non avessimo appunto terzi personaggi che perdono la vita , o confermano interagendo normalmente come nella lunga sequenza della tavola calda notturna , l'esistenza allo spettatore del "Passeggero". 

Rispetto alle aspettative e ai comunque troppi suoi film che per assuefazione siamo ormai abituati a vedere ogni anno e nonostante diverse interessanti, folli trasformazioni, con "Zelig"(non quello dell'orripilante cabaret) Cage, l'israelitico Yuval Adler dirige bene e riesce - anche se all'inizio non sembrava-, a tenere alta l'attenzione fino alla fine e a non scadere mai nella mancanza di gusto visivo, e di dozzinalismo action senza adeguato scavo dei personaggi e della storia, nella storia e nei caratteri.

Per chi segue le interpretazioni di Cage, comunque un must assoluto da vedere senza sconti e ma, per una ennesima interpretazione ancora unica, talmente giocata su tutti i gradi e volumi della gigioneria, ma al contempo di enorme, sempre di appropriata padronanza, da farti davvero pensare come altre volte, ma se Nicolas Cage alla fine fosse sul serio il miglior attore americano della sua generazione, in attività? 

 

Ted_Bundy1979

 

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