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Il Signore degli Anelli. La compagnia dell'Anello

Regia di Peter Jackson vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Il Signore degli Anelli. La compagnia dell'Anello

di Souther78
5 stelle

Sauron, il rettiliano con l'occhio (a pupilla verticale) che tutto vede, si insinua nell'anima delle persone deviandola e manipolandola. Il Signore degli Anelli (Saturno), con la sua influenza oscura, si impone sugli uomini che non sanno cogliere la trappola nelle lusinghe del potere e della ricchezza. Notevole il significato, ma povera la regia.

 
Pur appartenendo alla generazione che, forse per ultima, ha letto il racconto prima che diventasse un film, ammetto di non essere fra quei lettori, vuoi perchè i romanzi fantastici non mi sono mai interessati, vuoi perchè in generale il 90% delle mie letture, ora come allora, erano saggistica. Al contrario, ho spaziato e spazio volentieri in tutti i generi cinematografici.
 
Immagino che il giudizio di molti sul film sia pesantemente influenzato dal legame affettivo instaurato con il racconto. Privo di qualsiasi condizionamento, avevo quindi visto l'opera per la prima volta all'epoca della sua prima uscita: carino, e visivamente suggestivo, ma niente per cui gridare al miracolo. A distanza di oltre vent'anni, provando a rivederlo, mi sono reso conto in primo luogo di non ricordarne praticamente nulla. Come se non lo avessi mai visto, a parte ricordare (e riconoscere) i protagonisti. Rammento, peraltro, che ancora ai tempi, dopo aver visto la trilogia dell'Hobbit, conclusi che tre film avrebbero potuto essere tranquillamente uno, e nemmeno troppo lungo.
 
Certo è che quest'opera soffre di elefantiasi, e non perchè, come potrebbe essere nella trasposizione cinematografica (utopistica?) di Hyperion, non si sappia come infilare tutto in un solo film (o tre, come in questo caso): la maggior parte delle tre ore e venti (28 minuti i mostruosi titoli di coda con un numero imprecisato di comparse) trascorre nella ripetitività, nella noia e nella mera descrittività. Ebbene sì: aveva proprio ragione il commesso di Clerks II: c'è una banda di deficienti che cammina per tre film, e ogni tanto succede qualcosa (peraltro sempre le stesse cose). Riprendendo il paragone con Star Wars, un brivido ci percorre la schiena: possono piacere o non piacere entrambi, e per le più disparate ragioni, ma l'unico merito del regista de Il Signore degli Anelli è quello di aver messo in piedi un carrozzone megagalattico in tutti i sensi. Durata, numero di comparse, ambientazioni, effetti speciali... ma se pensiamo alla povertà di mezzi e tecnologia del primo Star Wars, e a quanto sia immensamente più coinvolgente, originale, variegato, con personaggi di spessore, il paragone non regge proprio.
 
Lo svolgimento degli eventi è semplicemente stupido, e le motivazioni dietro agli eventi principali restano inspiegate (parlo sempre del film, non sapendo come ciò sia giustificato nel libro). Come spesso accade, non c'è una scansione di scene netta, ma un continuo susseguirsi con variazioni minime di ambientazioni ed accadimenti.
 
Peraltro non si capisce perchè i nani siano più alti degli hobbit, ma tant'è... 
 
Il motivo di vero interesse dell'opera possiamo trovarlo nel suo significato occulto: si vocifera che l'autore fosse membro della loggia massonica Golden Dawn, ma c'è chi dice di sì e chi nega. Prove certe, per quanto abbia potuto appurare, non ce ne sono.
Sta di fatto, comunque, che all'ingresso delle miniere dove si svolgerà un duello fondamentale tra il bene e il male c'è l'arco massonico. Considerando altresì la religiosità dell'autore, si potrebbe ipotizzare che sia entrato in contatto o a conoscenza delle pratiche massoniche, o dei fini occulti della massoneria, e che l'opera intendesse contrapporsi al satanismo che caratterizza i vertici dei grembiulini.
Il perfido Sauron, nel nome e nell'occhio, è palesemente un rettiliano, e il suo scopo è schiavizzare e controllare l'umanità. L'umanità, all'inizio dell'opera, viene descritta come frammentata, divisa, senza speranza: esattamente come ci mantengono "quelli lì" da sempre, all'ombra del motto divide et impera. Ma c'è di più: l'occhio che tutto vede è un chiarissimo riferimento sia alla massoneria che al significato reale di quell'occhio, cioè il dio-alieno-lucifero, venerato dai vertici massonici, che da esso sono anche pervasi e controllati... proprio come i famosi 9 re che sono stati corrotti dal... Signore degli Anelli. Che, tra l'altro, sarebbe un riferimento a Saturno, pianeta identificato appunto con il dio-alieno-lucifero, e, non a caso, simbolo tramandatoci dall'antichità e modernamente venerato dai massoni. Ricordiamo che Saturno, oltre agli anelli, ha un esagono su uno dei suoi poli, la cui esistenza è perlomeno "curiosa" in senso astrofisico. Sarà ovviamente una coincidenza, che il demonio si identifichi con il triplo "6".
 
Allo stesso modo, nel 2003, ufficialmente ispirandosi al racconto, veniva fondata Palantir, che, come le pietre mitiche, tutto vede e però manipola chi ci entra in contatto. Nel giro di 20 anni, casualmente, quella Palantir stipula contratti con i governi di tutto il mondo per il controllo di dati, sicurezza informatica (leggasi furto di dati e manipolazione), sistemi elettorali, e perfino sommergibili nucleari. Ma va tutto bene!
 
Sembrerebbe quindi doversi concludere che Il Signore degli Anelli, nelle intenzioni del suo autore, sia un modo per far trapelare la verità, ma altresì per suggerire la soluzione al problema, cioè un'umanità coesa, forte, capace di ricollegarsi con le sue componenti ancestrali, rappresentate dalle varie forme incarnate nel film: il trascendente, la forza, la dolcezza, e perfino la magia. L'unione delle varie forze descritte dall'autore si può identificare con l'acquisizione della consapevolezza di sè da parte dell'essere umano, e, attraverso una rivoluzione interiore consistente nella fusione di anima, mentre e spirito, capace di emanciparci dal controllo occulto (ma sempre meno), e renderci finalmente liberi dalle catene dei rettiliani che, con l'inganno e l'infiltrazione sistematica nella società umana e nelle stirpi regnanti, hanno debellato tutti i popoli liberi (fra cui i nativi americani) dal loro controllo, per instaurare i loro falsi dei e miti (scienza, religioni, tecnologia, medicina, etc.).
 
In definitiva, un plauso all'opera, ma una trasposizione cinematografica che, magniloquenza a parte, ha ben poco da dire.
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