Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Mickey 17 è il ritorno di Bong Joon-ho alla fantascienza sghemba, intelligente e allergica alle etichette. Al centro c’è Mickey, clone sacrificabile numero diciassette, che accetta la morte come una routine industriale finché non scopre che l’ultimo sacrificio sarà davvero l’ultimo. Ed è lì, quando non c’è più una rigenerazione ad attenderlo, che affiora la paura: il dilemma esistenziale diventa un conto alla rovescia.
Il film inciampa talvolta nel proprio ritmo, appesantito da una trama che si ingarbuglia più del necessario. Ma quando funziona, funziona grazie a Robert Pattinson, protagonista di una doppia interpretazione da applausi: malinconico e insieme comico, capace con un’espressione di far sembrare i due Mickey davvero due persone diverse. Una sincronia perfetta che Bong sfrutta con precisione chirurgica.
È fantascienza, certo. Ma è anche una piccola, cupa ballata sull’identità, sulla sostituibilità e su quanto possiamo davvero sopportare l’idea di non tornare più indietro.
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