Regia di Gary Alazraki vedi scheda film
ripetitivo, ripetitivo e ancora ripetitivo... battute da far cadere le braccia e per giunta la Miami citata nel titolo italiano si vede poco e niente. Andy Garcia e la Estefan in coppia stanno pure bene ma il film è comunque scartabile.
Andy Garcia che, nei panni di un famoso architetto, per tutta la durata del tempo non fa altro che lamentarsi e lagnarsi perchè la figlia ha cambiato i piani di vita. Dopo aver conosciuto un avvocato di origine messicana e dopo aver vissuto nella riccanza all'improvviso le è venuto il ghiribizzo di diventare una paladina dei diritti dei rifugiati. Anche lo sposo è dello stesso avviso e infatti suo padre sa solo sfoderare sigari da venti centimetri, mega yacht e mega ville. A parte il fatto che solitamente gli immigrati che si sono fatti una posizione e sono diventati benestanti sono i primi che non vedono di buon occhio gli immigrati irregolari ma anche volendo credere che sia così i due sposini non sembrano affatto convinti di quello che vogliono fare nella vita.
Dopo un tira e molla inconcludente e un temporalino il matrimonio si fa con un po' di sedie prese in prestito e qualche pentolata di cibo, tutto preparato così su due piedi e Andy si vede costretto ad accettare tutto senza troppe storie. Tra l'altro figura anche come produttore esecutivo insieme a... ? Brad Pitt? missà tanto che gli hanno tirato una sola, come si dice a Roma. La stellina la do solo perchè lui e Gloria Estefan non sfigurano affatto come marito e moglie, ma nell'insieme conta poco.
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