Regia di Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman vedi scheda film
Non solo immigrazione, ma i sogni e le speranze di tutti noi.
I sogni e la realtà. Non solo di una bambina immigrata in Italia, ma i sogni di tutti noi nel passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Jamila, la protagonista marocchina, viene seguita nella sua crescita e bellezza dalla telecamera per ben 5 anni. Individuata dal regista durante le riprese del precedente film, il suo sguardo intenso ha quasi imposto la tessitura su di lei di una trama a metà strada tra realtà e finzione, raccontandoci la sua voglia di riscatto (attraverso la palestra e il pugilato) unita a quella di scappare da Torre Annunziata. Sì, sarò grande nel pugilato, una campionessa, e allora sì che mi vorranno come amica, anzi faranno a gara per avermi nel loro gruppo. È così che Jamila immagina il suo futuro da piccola, fingendo di parlare al telefono con qualcuno che la capisca. Ma nessuno la vuole come amica, a scuola, anzi la deridono e la chiamano pidocchiosa, puzzolente, e lei ne soffre come un cane. Andrà avanti isolata e decisa a tornarsene in Marocco, sperando di racimolare i soldi del biglietto in qualche modo. Possibile? Certo che no. Anche se li avesse, i soldi, nessuno organizzerebbe il viaggio ad una minorenne. Meglio quindi lasciare la scuola e farsi assumere come apprendista parrucchiera e poi..... Sogni, sogni e speranze, speranze e vita reale si intrecciano nel suo giovane cuore mentre le belle riprese documentaristiche in 4:3 ci suggeriscono che i suoi sogni, come tanti sogni di tutti noi, non vedranno mai la luce.
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