Regia di Michael Sarnoski vedi scheda film
Metafora di un mondo stellato che sta naufragando verso lo "stallatico", tanto che un maiale ha più valore per lo chef da vivo che cucinato dentro un piatto.
L'abito non fa il monaco o, per meglio dire, la toque non fa il cuoco. Sarnoski dirige un film che sembra cercare di demolire la concezione moderna del mestiere di chef, tirandolo giù dalle stelle di merito per gettarlo nelle stalle della decadenza. Il Cage barbone ci regala una recitazione degna, con quel suo fare ambiguo tra lo smarrito ed il determinato, muovendosi in un mondo della ristorazione raccontato dal suo lato peggiore, quello dell'apparenza, del denaro e della schiavitù dalla fama, in cui non si esprime più se stessi, ma si cerca disperatamente l'alta valutazione del pubblico. Il film ha un ritmo blando, in alcuni momenti eccessivamente lento, ma la stravagante trama riesce ad incuriosire lo spettatore che assiste agli eventi con interesse, fino alla fine. Nella realtà sarà impossibile trovare seduto al tavolo di un ristorante stellato un vagabondo insanguinato, sporco e maleodorante dare lezioni di vita allo Chef, ma il cinema ci permette di assistere anche a questo. Eccentrico.
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