Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film
Un groviglio di spine acuminate, situate in un deserto pietroso ed inospitale, questa è Rosetta.Una innocente che si difende dalla vita che la rifiuta, ma alla fine cede, non resistendo più a quello che le si frappone contro, ma un piccolo raggio di sole...riesce a far fiorire il groviglio di spine, magari una rosa selvatica, ma sempre fiore e profumato è..Tutto questo mi ha ispirato il film, una poesia drammatica, ma che alla fine con un piccolossimo tocco riporta ad un ottimismo pacato e sincero.La cinematografia dei Dardenne in fin dei conti, nella sua drammaticità a sempre un filo di speranza che ci restituisce la quiete necessaria per affrontare la vita
Rosetta ragazza che deve affrontare le difficoltà della vita, compresa la convivenza e la protezione di una madre alcolizzata, tutto viene affrontato con durezza e asprezza, che rende il personaggio però vulnerabile al nostro sguardo.
Un icona di questi registi, qui in una breve parte, ma sempre una bella presenza
Una mamma disperata e ormai arrivata all'estremo, si giudica male la sua intepretazione, comunque in linea con il racconto
Il sentimento, che affronta tutte le asprezze della ragazza compreso il tentativo di omicidio, ma è l'unico ad aver scoperto quello che si annida nel cuore della ragazza, molto bravo
Eccezionale, dà a Rosetta quello che i registi vogliono, certo una volta entrata dentro come avrà fatto ad uscirne! Di una carica e bravura da far rimanere scioccati
Dei registi che prendono la dura realtà senza smussature, la Cinepresa o telecamera addosso ai loro personaggi, e qui Rosetta viene trafugata nei minimi particolari.E' un po' la prerogativa di questi registi, mi fa un po' sorridere Von Trier con i suoi artifizi posti a manifesto.., questi sono gli esempi veri di cinema libero dai canoni imposto dal cinema commerciale
come sopra
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