Regia di Angelo Madsen Minax vedi scheda film
Lo spettro dei drammi violenti di una famiglia del Michigan è al centro del film del regista Angelo Madsen Minax, che torna sui luoghi (anche visuali) del suo passato per rielaborare il trauma dell’abuso-omicidio del cognato ai danni della nipotina. Quell’evento tanto tragico è lo scomodo punto di partenza per un’indagine sugli affetti familiari, sull’invadenza della religione, sulla transfobia (il regista è un uomo transgender) e sulla violenza domestica (subita dalla sorella del regista). Il film non sceglie la via conciliante, e anzi cerca di mettere in scena tutti i conflitti, anche quelli più impliciti, per i quali è sempre necessario un controcampo sul regista nonostante esso si trovi di fatto “dietro” alla macchina da presa. Eppure l’enfasi della soundtrack e gli effetti della scuola documentaristica US costringono a ritrattare la spontaneità del film, laddove la costruzione scenica non elabora il desiderio (inevitabilmente frustrato) di dare ordine al disordine, ma cerca di emulare (semplicisticamente) il disordine tramite metodi cinematografici parecchio abusati. E mancando di una sua specificità, il film asseconda gli schemi di documentari che abitano da anni la candidatura al Best Documentary degli Academy Awards, senza dare mai spazio alla possibilità che un linguaggio così ordinario – che mischia immagini di repertorio, direct cinema, riprese paesaggistiche e interviste – possa essere una vera forma di auto-esorcismo. Lungi dal voler fare un processo alle intenzioni, North by Current è troppo enfatico e ordinario per arrivare davvero a chiunque, perché assomiglia a tutto il resto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta