Regia di Amy S. Weber vedi scheda film
Il thriller televisivo Una babysitter in pericolo si inserisce perfettamente nel filone dei film Lifetime, con una storia carica di tensione e personaggi sopra le righe. Diretto da Amy S. Weber e scritto da Julian Broudy, il film segue Chloe Reed (Karynn Moore), una giovane tata professionista che sogna di adottare un bambino ma si trova in una situazione molto diversa da quella sperata. Assunta dalla famiglia Brown per prendersi cura del piccolo Tommy (Judah Abner Paul), Chloe scopre ben presto che i suoi nuovi datori di lavoro, Emily (Austin Highsmith) e Michael (Michael Aaron Milligan), hanno qualcosa di molto inquietante da nascondere.
Una babysitter in pericolo (2020): Karynn Moore
Fin dalle prime scene, il film Una babysitter in pericolo riesce a costruire un'atmosfera di sospetto e paranoia. Emily e Michael, con la loro ossessione per la sicurezza domestica, danno subito l'idea di una coppia eccessivamente ansiosa, e il modo in cui impongono regole rigidissime a Chloe solleva immediatamente qualche domanda. Tuttavia, la sceneggiatura non riesce sempre a sfruttare al meglio queste premesse, cadendo in alcuni cliché del genere e sviluppando i personaggi in modo a tratti superficiale.
Uno degli aspetti meno riusciti del film Una babysitter in pericolo è la caratterizzazione della protagonista. Chloe, sebbene interpretata con discreta intensità da Karynn Moore, fatica a conquistare la simpatia dello spettatore. Il suo comportamento appare spesso incoerente: in un momento è una giovane donna determinata a diventare madre, nell'altro prende decisioni discutibili che la rendono meno credibile come eroina di un thriller. Inoltre, il suo rapporto con Tommy è appena abbozzato, il che rende poco convincente il legame che dovrebbe giustificare la sua permanenza nella casa anche quando la situazione diventa palesemente pericolosa.
A compensare le carenze del personaggio principale c'è la performance di Austin Highsmith nei panni di Emily, una madre ossessionata dal controllo e con un passato oscuro legato a un'ex fiamma, il cantante Baz Martin. Highsmith riesce a rendere il suo personaggio un mix perfetto di gentilezza forzata e follia crescente, trasformando Emily in una delle villain più intriganti del panorama Lifetime. La sua discesa nella paranoia e nella violenza è il vero motore del film e mantiene alta l’attenzione anche nei momenti in cui la trama si fa più prevedibile.
Una babysitter in pericolo (2020): Willie Mellina, Karynn Moore
La seconda metà del film è indubbiamente più avvincente della prima. Se il ritmo iniziale risulta un po’ troppo lento e privo di momenti realmente memorabili, la tensione cresce sensibilmente man mano che Chloe si rende conto della minaccia che la circonda. La regia di Weber fa un buon lavoro nel costruire un'atmosfera claustrofobica, con l’uso efficace di spazi ristretti e inquadrature che enfatizzano il senso di prigionia della protagonista. Tuttavia, alcune scelte narrative risultano fin troppo telefonate e il finale, seppur movimentato, non sorprende più di tanto.
Una babysitter in pericolo è un film che offre un intrattenimento discreto per gli amanti dei thriller televisivi, ma non riesce a distinguersi realmente all'interno del genere. La somiglianza con L’incubo di una babysitter non aiuta a renderlo memorabile, e alcune lacune nella sceneggiatura impediscono al film di essere davvero incisivo. Tuttavia, la buona prova del cast, in particolare di Austin Highsmith, e una seconda metà più coinvolgente rendono la visione comunque godibile per chi apprezza le storie di suspense e manipolazione psicologica.
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