Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
Il cinema francese sposa sempre con efficacia temi quali sessualità e rapporti di coppia, e questo film non fa eccezione inserendo anche uno sguardo lucido su una Francia ormai inevitabilmente multietnica
Quando si approcciano temi come la sessualità, ma anche le inevitabili conseguenze dell'amore, va dato atto al cinema francese di aver dimostrato negli anni di avere sempre una marcia in più (come nel suggestivo "Vita di Adele"). E se il tutto va anche a contemplare la fluidità di una società multietnica, dove non è improbabile che due francesi di seconda generazione, una con gli occhi a mandorla ed uno di origini africane, diventino prima coinquilini e poi amanti, il tutto assume i contorni di un racconto contemporaneo tutt'altro che improbabile. Nel seguirne le vicende, insieme a quelle di una ragazza che vive con difficoltà la propria sessualità ma che troverà a suo modo il bandolo della matassa per superare le proprie insoddisfazioni, il regista riesce a sviluppare un film gradevole, con un ottimo ritmo e ben strutturato. E se anche qualche scelta come il bianco e nero può sembrare un pò furbetta, in realtà sposa alla perfezione la sensualità dei corpi ma anche questo senso di perenne chiaroscuro di rapporti fluidi ma apparentemente mai destinati a qualcosa di definitivo.
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