Espandi menu
cerca
Il bambino nascosto

Regia di Roberto Andò vedi scheda film

Recensioni

L'autore

nibacco

nibacco

Iscritto dal 24 aprile 2018 Vai al suo profilo
  • Seguaci 14
  • Post 4
  • Recensioni 133
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il bambino nascosto

di nibacco
7 stelle

Gabriele Santoro, insegnante di pianoforte al Conservatorio di Napoli, scopre in casa sua un ragazzino nascosto. Si tratta di Ciro, fuggito da casa e deciso a non farvi ritorno. Gabriele si trova in forte imbarazzo, anche perché il ragazzo abita nello stesso palazzo, al piano superiore. Nonostante ciò, sceglie di ospitarlo.

 

Nei giorni successivi, legge sui giornali di uno scippo ai danni di un’anziana, madre di un boss della camorra: la donna, caduta durante l’aggressione, ha riportato gravi ferite. Gabriele intuisce subito che Ciro è in serio pericolo. Decide allora di tenerlo con sé e proteggerlo, sfidando l’omertà e ogni sorta di rischio.

 

Roberto Andò, regista e scrittore pluripremiato – tra cui il David di Donatello per la migliore sceneggiatura con il film "La Stranezza" – dirige questa pellicola raccontando la storia di un maestro di pianoforte, uomo colto e riservato, lontano dai luoghi comuni, e di un ragazzino, figlio di un camorrista, condannato a morte per un gesto sconsiderato. I due sono costretti a una convivenza obbligata, in cui devono adattarsi l’uno all’altro, mantenendo il segreto. Col passare del tempo, quel legame forzato si trasforma in un affetto profondo, simile a quello tra padre e figlio.

 

Un racconto dal sapore mafioso, ambientato in un quartiere degradato di una Napoli insolita e velata, dove le assurde e ferree regole della criminalità organizzata valgono per tutti, persino per i bambini. Un film privo di azione, ma ricco di emozioni. Un’opera apprezzabile, che parla di riscatto. D’altronde, lo stesso regista, originario di Palermo, sottolinea come la convivenza quotidiana con il crimine possa portare a un’assuefazione, rendendo le persone prigioniere di quella realtà assurda.

 

Ottime le interpretazioni di Silvio Orlando e del giovane Giuseppe Pirozzi. Ben curate le musiche, in cui le note melodiose del pianoforte si alternano a brani rap.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati