Regia di Spike Jonze vedi scheda film
Essere John Malkovich è un interessante ed originalissimo film, pieno di trovate mai viste e difficilmente imitabili senza cadere nel plagio.
Racconta un desiderio probabilmente tipico di molte persone, cioè essere, anche per poco tempo, qualcun altro. Ed è appunto ciò che accade ai protagonisti, ma anche a molti altri personaggi minori che pagando la somma di 200 dollari e passando attraverso una porticina che conduce in una strettissima grotta possono entrare nel cervello dell’attore John Malkovich. Diretto dall’esordiente Spike Jonze (già regista di molti videoclip), è sicuramente la più originale storia dell’anno, chirurgicamente suddivisa in due parti: la prima è una commedia bizzarra a metà strada tra i film pop alla Richard Lester e gli ultimi film surreali di Luis Buñuel, la seconda è un dramma altrettanto bizzaro che sta a metà tra certi film di David Lynch, Alice nel paese delle meraviglie e un’inesorabile tragedia classica, ma senza fine. Dalle risate alla tensione, fino ad una conclusione struggente, il film non cade mai nell’ovvio, nel gratuitamente ridicolo o nell’eccessivamente patetico. Una storia d’amore che inscena un John Malkovic interprete di sé stesso ma anche di altri ruoli nascosti nel proprio subconscio, una Cameron Diaz leggermente abbruttita che si scopre lesbica (e interpreta la sua parte migliore), una Catherine Keener che impara ad amare una donna solo quando è rinchiusa nel corpo di Malkovich e una grande John Cusack che ha tanto l’aria di un involontario pifferaio magico (in questo caso burattinaio magico) coinvolto in una vicenda che sconvolgerebbe chiunque se fosse reale. Un opera assolutamente da vedere e da non dimenticare, totalmente irripetibile e dunque tanto più eccezionale.
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