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Le Franc

Regia di Djibril Diop Mambety vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le Franc

di Delgetti
8 stelle

Un film sorprendente, molto naïf e ingenuo, ma questo è proprio il suo punto di forza. Grande creatività e pochi mezzi ne fanno una pellicola divertente e spensierata.

Marigo è un suonatore di congoma ambulante. Si arrangia come può. La padrona di casa è una donna terribile e lo tormenta perché da qualche mese non gli paga l'affitto per la misera dimora dove abita. Girovagando, Marigo va ad una fiera e un loquace personaggio lo convince a spendere qualcosa per un biglietto della lotteria che, secondo lui, gli cambierà la vita. Marigo compra il biglietto ma dopo viene assillato dai dubbi: infatti non sa dove riporlo in modo sicuro. L'unica cosa che gli viene in mente è incollarlo all' interno della porta di casa. 
Con grande sorpresa il biglietto risulta poi essere quello vincente e Marigo è fuori di sè dalla felicità. Ma un imprevisto lo getta nello sconforto. Non riesce infatti a staccare il biglietto dalla porta. Allora decide di andare in città per riscuotere la vincita portandosi direttamente la porta (di legno e pesantissima, tanto che lui rischia di cadere barcollando diverse volte...). Prende il "torpedone" (come Cary Grant in "Intrigo Internazionale") e va in città con la porta, un viaggio avventuroso anche perché molto scomodo. Infatti la porta deve riporla sul tetto dell'autobus e per non abbandonarla dorme accanto a lei, sentendo tutti i colpi che la strada sterrata trasmette. Qua c'è il pezzo più naïf del film, meraviglioso nella sua semplicità. Marigo è stremato e dormendo sogna tutto quello che potrà fare con i soldi della vincita, ad esempio un suo complesso "vero" con tanto di batteria, tastiere, chitarre e coriste.
Poi arriva in città e a fatica si reca fino all' ufficio competente per riscuotere la vincita. Crede di essere giunto alla fine e invece... L'impiegata gli spiega che il biglietto deve essere esibito nella sua completezza, perché sul retro è riportato un numero necessario per convalidare la vincita. Allora Marigo si reca presso un vicino fiume per cercare di staccare il biglietto dalla porta. Ma il biglietto è incollato molto bene, neppure bagnandolo si stacca. Marigo non ne può più. Si addormenta nei pressi del fiume vicino alla porta. Quando si sveglia vede che il biglietto non c'è più, si è staccato dalla porta e lo cerca lì vicino. Non lo trova e cade nella più profonda disperazione. Piange, è affranto per avere perso i soldi dopo tanta fatica ma, portandosi una mano sulla fronte, sente qualcosa di umido... Incuriosito cerca di scoprire il perché di quella strana sensazione in fronte, e si accorge che il biglietto, staccandosi, è finito appoggiato sulla sua fronte mentre lui dormiva. Marigo allora esplode dalla felicità: un finale bello e risolutivo per un film bizzarro, breve ma eccezionale per recitazione del protagonista e per la povertà assoluta di mezzi con cui è stato filmato e diretto.
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