Regia di Dario Argento vedi scheda film
Primo cortometraggio diretto da Dario Argento, presente in un limitato spazio televisivo del format televisivo Giallo condotto da Enzo Tortora nel 1987.
Dario Argento e Coralina Cataldi Tassoni (1987)
Massimo sta seguendo in televisione La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock. Suggestionato dal film, scruta con un binocolo fuori dalla finestra di casa e... assiste a un'aggressione nel palazzo di fronte. Decide di intervenire, per evitare un probabile delitto.
"La notte, prima di addormentarmi, trascorro sempre un paio d'ore dove rifletto, penso... faccio anche degli incubi. Alcuni li utilizzo per fare i miei film. Gli altri, vanno via. Ho pensato di raccontarvene alcuni..."
Dario Argento ai tempi di Giallo
Parole di Dario Argento, ospite "rivoluzionario" del format televisivo "Giallo" -condotto da Enzo Tortora nel 1987 per la RAI- che introducono il primo episodio di nove brevi cortometraggi realizzati dal regista, sottoforma di "Incubi". L'esperienza non è nuova, avendo Argendo nei primi anni '70, sempre per il canale di stato, già proposto l'interessante miniserie La porta sul buio (4 mediometraggi, introdotti e in buona parte diretti).
La storia, essendo ridotta all'osso (meno di tre minuti), è concepita come evidente omaggio al classico (omonimo) film di Hitchcock e riesce a calamitare l'attenzione dello spettatore, sino a quel momento sopita dal buonismo della trasmissione (ricordiamo che il conduttore è Enzo Tortora). Argento desta (o meglio, au contraire, sprofonda nel sogno/incubo) la mente degli assuefatti fruitori del conformismo televisivo, sferzando un violento ceffone all'ipocrisia dei salotti buoni. Un'ancora misconosciuta Alba Parietti introduce (con fare e look a mò di strega) il regista confinato in un "attico", in compagnia della ex compagna Coralina Cataldi Tassoni, e quello che accade, nelle settimane successive, è qualcosa di impensabile per un programma TV, costantemente sotto monitoraggio da parte della censura preventiva. In un paio di circostanze, aggirata la supervisione di controllo -grazie agli imprevisti della diretta- il regista propone infatti episodi dal taglio "cinematografico" altamente splatter (Il verme e Nostalgia punk), in grado di sollevare le reazioni di un pubblico abituato alla più rilassante e standardizzata (spesso monotona) tranquillità televisiva del tempo.
"Il rosso è il colore che amo di più. Per i miei sogni, perché i miei incubi sono sempre colorati di rosso." (Dario Argento in World of horror)
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