Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Un pò altalentante ed irrisolto, il film di Zemeckis riesce comunque a raccontare bene quel misto di follia e razionalità che porta a cercare la vita di altri mondi con una fideistica passione
Non aggiunge molto di nuovo alla lunga storia del cinema "emozionale" dato dalla scoperta (vera o presunta) di altre forme di vita nello spazio, ma comunque "Contact" riesce bene a raccontare quel misto di follia e razionalità che porta la protagonista, scienziata che ha captato segnali provenienti dalla lontana Vega, a farsi catapultare verso mondi sconosciuti. Zemeckis di salti spazio-temporali è un cultore e maestro, e quindi gli viene gioco facile anche qui tenere incollato lo spettatore alla poltrona (anche se il film avrebbe giovato di una scorciatura di almeno una ventina di minuti). Quello che manca, forse, è quel guizzo per farlo entrare nel ristretto novero dei film memorabili, un misto di sentimento, scienza ed emotività su cui altre pellicole hanno saputo giocare meglio con le dosi, senza far prevalere troppo un aspetto a discapito degli altri . Si resta così con un pò di amaro in bocca davanti ad una pellicola comunque valida ma un pò irrisolta, cui fa da contraltare l'ottima prova di Jodie Foster, scienziata con non pochi dubbi esistenziali.
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